PESARO - Gudmundsson c’è e ci sarà. Il presidente Ario Costa non ha esitato. Di fronte alla richiesta di Jasmin Repesa di confermare l’islandese e dopo le prestazioni offerte dal play arrivato per dar man forte a un gruppo colpito da qualche infortunio di troppo, ha detto sì.
Questo, chiaramente, non inficia l’altra operazione che dovrà portare un lungo in maglia Carpegna Prosciutto. Tra una voce e l’altra che vedeva l’islandese sempre sull’uscio di casa, visto che aveva un contratto a gettone, la società pesarese ha deciso di mettere la parola fine alle supposizioni e di dare una certezza tecnica a Delfino e compagni.
Gudmundsson ha giocato 11 gare con la Vuelle, 20 minuti, sei punti e un paio di assist di media. Di queste, sette la Carpegna Prosciutto le ha vinte, quattro invece perse, di cui l’unica in modo imprevisto è quella con Reggio Emilia dove l’islandese ha segnato il suo high con dieci punti.
Playmaker di cervello, non dotato di mano sopraffina, ha il merito di saper mettere in ritmo i compagni e soprattutto di difendere. Tra l’altro, grazie ai 195 centimetri si muove bene anche sulle guardie. Considerando che Delfino è a mezzo servizio e Tambone appena rientrato, la società ha fatto uno sforzo economico ma non ha voluto rompere un assetto capace di raggiungere le Final Eight e il quarto posto, confermando che è più saggio aggiungere, in questa fase, piuttosto che togliere.
Raffaele Vitali