FERMO – Sono tre anni che la Pallavolo Fermana aveva un progetto di impegno nel sociale in stand by. “Dopo due anni pandemici, ci stiamo riuscendo e abbiamo scelto Famiglia Nuova” spiega Remo Giacobbi. Il progetto è ‘adottiamo una mamma in difficoltà’. semplicemente comprando pacchi di pasta si può sostenere una mamma in attesa e il suo bambino per il primo anno di vita.
Remo Giacobbi non ha avuto dubbi nello scegliere ‘Famiglia Nuova’, una realtà attiva da 39 anni con la sua sede a due passi da San Domenico. “Ho iniziato a frequentarla con mia moglie, siamo rimasti sempre in contatto con don Vincenzo. Poi man mano abbiamo conosciuto Paolo Cerolini, presidente del consultorio, e il rapporto è cresciuto”.
Una realtà che aiuta tanta gente, italiani ed extracomunitari. “Venderemo pacchi di pasta, forniti dalla ditta ‘Pasta del maestro italiano’ (una costola della fermana Pasta di Mauro, ndr), per poter almeno in parte finanziare il progetto. Una goccia, ma si inizia”. Il pacco è in realtà una shopper in cotone con dentro du chili di psta e materiale informativo delle due realtà. “Noi lo venderemo tra i nostri atleti e associati e in piazza, sabato mattina e domenica pomeriggio dieci euro. Un prezzo piccolo, grazie al fatto che la ditta ci ha fornito tutto a prezzo di costo” precisa Giacobbi.
Alberto Maria Scarfini, assessore allo Sport di Fermo, conosce bene il valore della scuola di pallavolo: “Già si impegnano per i giovani, ma non bastava. Allargano lo sguardo, sono sensibili al sociale e con il gioco di squadra si inseriscono in un mondo più ampio. Piccoli, grandi e Sitting volley, non manca nulla nell’offerta della Pallavolo Fermana”.
Fiore all’occhiello è la serie A di Sitting Volley con Federico Ripani, 31 enne campione di Fermo: “L’impegno nel sociale è un punto che mi sta a cuore. Ho potuto tornare a giocare grazie a questa società dopo l’incidente che mi ha portato all’amputazione di parte della gamba. Ho iniziato ad allenarmi e sono arrivato a Europei e collegiali. Quado avevo bisogno, lo sport mi ha aiutato. E questa iniziativa va su quella strada: se una madre vuole ma non può tenere un figlio per problemi economici o davanti a sé ha il buio la luce si può accendere”.
Paolo Cerolini al progetto ha detto subito sì: “Sono arrivato qui 30 anni fa. Operiamo nell’aiuto alla vita. Inizialmente di coppia, con i corsi per i giovani che si sposavano pensati da monsignor Bellucci insieme con don Vincenzo. Poi l’aiuto si è allargato, dalla coppia alla famiglia. e così è nata l’idea di supportare la mamma e il bambino appena nato per superare le difficoltà”.
Sono anni che Famiglia Nuova ha scelto di permettere alle donne, non per forza sole, di non farsi schiacciare dalla difficoltà economica. “L’intesa con lo sport è un cerchio che si completa, perché va a parlare ai giovani, dà stimoli e direttive corrette”. Don Vincenzo è da sempre dietro tutto il mondo di Famiglia Nuova: “Dal supporto psicologico all’aiuto per chi vuole avere figli e magari era in difficoltà. Il consultorio, struttura privata ma pubblica, è aperto a tutti, tanto che a Civitanova c’è anche una convenzione con l’Asur per poter dialogare con le madri che vogliono interrompere la gravidanza. Tra le 80 e le 100 mamme all’anno si rivolgono a noi, in media una 30ina quelle che poi cambiano idea”.
Se c’è bisogno, parte il sistema di aiuto, non solo per i giovani. “E’ bello vedere la gioia delle mamme che poi vedono nascere il loro figlio. E poi aiutiamo anche chi il bambino lo vuole ma è in difficoltà economica, spesso per i primi tre anni di vita. Il consultorio diventa anche parte assistenziale, prima il consulente e poi equipe di psicologi, psichiatri, avvocati e mediatori. Poi si valuta se serve un accompagno generale.
Nel Centro solidarietà alla vita arrivano chi ha bambini piccoli o mamme che sono in attesa e la prima idea è l’interruzione. Noi rispettiamole sue scelte, non c’è opera di manipolazione o evangelizzazione, ma si valutano altre ipotesi. Quando ci sono problemi seri di salute ed economici, più probabile che scelga di avere un bambino. Di fronte a problemi più futili, dalla carriera agli impegni, è più complesso, la strada è presa. Più facile con chi ha un vero problema” conclude don Vincenzo.
r.vit.