FERMO - I bagnini danno appuntamento a riva per un grande flashmob che lancerà la campagna di sensibilizzazione delle piccole imprese artigiane del balneare e sulla loro passione per la spiaggia: un lavoro che amano, che spesso fanno da generazioni e che in questo momento rischiano di perdere.
Confartigianato Imprese Demaniali ha scelto una data simbolo per il lancio della campagna #Spiaggiachepassione che mira a promuovere l’immagine e l’operato delle imprese balneari e il ruolo degli operatori di spiaggia nella filiera turistica.
L’iniziativa partirà da Rimini, capofila del progetto, alle 10.30 del 15 agosto con una conferenza stampa nel corso della quale il Presidente nazionale di Confartigianato Imprese Demaniali Mauro Vanni spiegherà le ragioni della campagna di comunicazione, che andrà avanti fino all’inverno con aggiornamenti web.
Dalle 11 poi le spiagge, Marche comprese, saranno accomunate da un ideale flashmob. Gli operatori balneari insieme ai propri ospiti manifesteranno la propria passione, formando un cuore con le mani in una lunga catena umana sulle spiagge italiane.
“L’iniziativa - spiega Mauro Mandolini presidente di Confartigianato Imprese Demaniali Marche - punta ad incrementare la consapevolezza nell’opinione pubblica che il “bagnino” è una impresa artigiana che fa la differenza tra un servizio standardizzato e spersonalizzante stile multinazionale e uno invece “su misura” e di qualità”.
Anche nelle Marche, dunque, dal nord al sud della Regione verranno organizzati “punti di sensibilizzazione”. Interverranno esponenti di Confartigianato Imprese Demaniali e sono invitati a partecipare rappresentanti di Istituzioni locali e regionali.
In un momento di grande incertezza, gli operatori balneari comunicheranno con immagini, video e racconti la propria passione per la spiaggia, la dedizione e la cura che ripongono per un lavoro non sempre compreso e l’attenzione da loro destinata a temi sociali di inclusività, sostenibilità e accessibilità.
L’obiettivo è di svecchiare l’immagine dei bagnini, valorizzando il loro legame con il territorio e lo standard di servizi d’ospitalità di eccellenza, tipici della gestione italiana a conduzione familiare: 30.000 imprese, di cui più di 900 nelle Marche con quasi 3.000 addetti.