FERMO - “Spirito di sacrificio, carattere e umiltà. Questa è la Fermana che voglio e che può fare bene”. Le parole del mister Fabio Brini suggellano la vittoria della Fermana al Recchioni. Un successo che in casa mancava da 280 giorni. Ci voleva l’Atletico Ascoli e soprattutto la voglia di festeggiare sotto la curva per cambiare le statistiche.
Due vittorie consecutive per i canarini che lentamente stano uscendo dai bassifondi, ma soprattutto dimostrano alle avversarie che possono giocarsela e battere chiunque. Brini voleva vincere e lo ha fatto capire a tutti schierano un ambizioso 4-3-3.
Scelta premiata perché prima Sardo, lesto a raccogliere l’assist di punta di Bianchimano e a siglare il gol del vantaggio, e poi il colpo di classe di De Silvestro, “sapevo che avrebbe portato qualità” dirà alla fine Brini, chiudono il match. L’attaccante ha caricato il sinistro e l’ha messa sotto la traversa. Due a zero e corsa sotto la curva.
Tutto molto bello, potrebbe segnarne un altro la fermana, ma basta così, visto che l’Atletico, tolto qualche colpo di Clerici, produce poco. Con questi tre punti i canarini superano l’Isernia e salgono al quartultimo posto la corsa salvezza è davvero iniziata.