FERMO – L’ex conceria si racconta alla città con ‘Una storia futura’, una giornata allo Spazio Betti piena di arte e parole. Il tutto mentre il progetto Pinqua di rigenerazione urbana prosegue, seguito dall’ingegner Giacomo Torresi. Un gioco di squadra che vuole far rivivere l’area dismessa e chiusa per anni attraverso il percorso di riqualificazione sociale e culturale dell’immenso spazio.
LA RIGENERAZIONE
Micol Lanzidei alla Conceria, che in parte è di proprietà privata (Adriatica Spa), è legata. “Da bambina ci passavo spesso, poi l’ho vissuta durante gli anni dell’amministrazione Calcinaro con il festival Meetball. Entrandoci ne ho visto il potenziale, l’essere davvero un patrimonio. Un contenitore di vite che va raccontato attraverso l’arte, che permette di richiamare ricordi ed emozioni. È questa la strada per rigenerare davvero, che – introduce l’assessora alla Cultura, Micol Lanzidei - non è azzerare ma creare un filo rosso che unisce passato, presente e futuro. Lo facciamo a Tre Archi, nello Spazio Betti, all’ex mercato coperto e nell’ex conceria”. E in futuro il Fontevecchia.
Spazi polivalenti saranno un perno della nuova ex conceria. E da qui il progetto ‘Una storia futura’. “Una mostra, da sabato alle 17, come canale tradizionale, con foto e oggetti, e uno spettacolo innovativo come sarà quello di Gianluca Valeriani che è a tutti gli effetti una performance che cambia in base a quello che il singolo recepirà” prosegue Lanzidei.
Ulteriori dettagli arrivano dal consigliere Nicola Pascucci, supportato dalla collega Lucia Perticari. “Sono tre le storie: il lavoro, vorremmo coinvolgere qualche ex lavoratore Sacomar; il campo di prigionia Pg70, che sarà raccontato da storici come Giordano Viozzi della casa della Memoria. Sarà presente Ian Mc Carty, associazione Escape Lines; la storia futura, con l’esposizione di quanto fatto, street art incluso, e di quello che si avrà con il villaggio dell’abitare inclusivo e sostenibile”.
A curare la mostra, visitabile fino al 20, è Giada Piattoni, che ha trovato materiale e dati nuovi. “E saremmo felici che chi ha materiale si faccia avanti, per poter poi creare una mostra permanente”. Avanti tutta con la rigenerazione con fondi europei che impegna gli uffici comunali, in primis quello del dirigente Gianni Della Casa in cui si muove Fabio Ragonese: “Rigenerare è trovare legame tra passato e futuro, è riattivare l’energia sopita. Farlo allo Spazio Betti è naturale, perché qui stiamo sperimentando un modello innovativo di integrazione di servizi e attività culturali”.
Stefano Ranieri, la vera anima dello Spazio Betti, torna indietro nel tempo, quando con Della Casa si pensò a come cambiare l’ex scuola: “Volevamo diventasse un hub urbano che fa comunicazione civica con i cittadini, in cui il Comune ha un luogo di relazioni. E questo faremo sabato e non solo. E ci piace farlo dando risalto a uno spazio gemello che a sua volta avrà una missione di carattere sociale e culturale”.
IL CANTIERE
Giacomo Torresi, rup del Pinqua-Pnrr: “C’è un lavoro enorme dietro le otto gare che abbiamo appaltato e questo ci ha permesso di incrementare i fondi. A inizio anno è stata approvata la variante e il passaggio della proprietà dell’area. Il privato, in questi giorni, darà il via ai lavori delle opere di urbanizzazione che saranno fondamentali per l’agibilità dei nuovi fabbricati e per creare le strade per i futuri cantieri comunali. Abbiamo aggiudicato sei appalti e due integrati. I sei partiranno entro novembre. Per foresteria e housing sociale, siamo alla fase di approvazione dei progetti definitivi che diventeranno poi esecutivi. Ma abbiamo già l’operatore economico”. Avanti tutta quindi tra arte e ruspe per rigenerare un altro pezzo di Fermo.