di Chiara Fermani
PORTO SAN GIORGIO – Tifosi, accorsi numerosi per sostenere la squadra, sono rimasti delusi non solo dal risultato, ma soprattutto dall’atteggiamento mostrato in campo dai propri beniamini.
Dopo un avvio promettente, con un primo set giocato a buoni livelli ma perso comunque con uno scarto minimo, la Yuasa Battery è sembrata spegnersi progressivamente, lasciando a Cisterna il controllo del match. Gli ultimi due set, chiusi con i parziali di 19-25 e 17-25, hanno messo in evidenza una squadra priva della grinta necessaria per affrontare quella che, nei giorni precedenti, era stata definita "la partita della vita".
Al termine dell'incontro, il coro dei tifosi è stato inequivocabile: "Non c'è stata la cattiveria di quella che doveva essere la partita della vita!". Un grido che testimonia non solo l'amarezza per una sconfitta pesante in termini di classifica, ma anche la frustrazione per una prestazione giudicata insufficiente dal punto di vista emotivo e caratteriale.
Cisterna, dal canto suo, ha approfittato delle difficoltà degli avversari per imporre il proprio gioco, dimostrando solidità in ricezione e precisione in attacco. I giocatori della Yuasa Battery, invece, hanno faticato a trovare soluzioni efficaci contro una squadra ben organizzata e determinata a portare a casa il risultato.
La squadra, che pure ha dimostrato sprazzi di buon gioco in altre occasioni, dovrà lavorare intensamente per ritrovare la compattezza e la determinazione necessarie per invertire la rotta. Il prossimo impegno, mercoledì sera ancora al PalaSavelli contro la Lube, sarà decisivo per capire se questa sconfitta rappresenta un punto di svolta o l’inizio di una crisi più profonda. Allenatore e giocatori saranno chiamati a dare risposte sul campo, ma soprattutto a ritrovare quella cattiveria agonistica invocata dai tifosi, indispensabile per affrontare un campionato che non concede sconti.
E dire che la serata sembrava potesse finire bene. Quando Tatarov ha murato Faure, schiacciatore titolare della Francia medaglia d’oro alle olimpiadi, tutti ala PalaSavelli hanno capito che il primo set non avrebbe cambiato padrone. Perché la Yuasa Battery il primo parziale l’ha davvero controllato, da quel 3-0 inziale frutto del braccio armato di Antonov al servizio. Zhukouski ci impiega un po’ a mettere in ritmo tutti i compagni, accecato dall’inizio devastante di Petkovic.
Il serbo ha voglia di spaccare il pallone, troppe le partite saltate in questo inizio di stagione. E la differenza con lui in campo si vede e soprattutto si sente, perché il peso dei palloni che schiaccia è ben diverso da quelli di Cvanciger. Si spiega così il muro a tre che buca peer il 14-11. Il vantaggio. Tra un time out e l’altro si infortuna Mattei. Peer un attimo i compagi accusano il colpo, poi una grande difesa di Demyanenko sul pallonetto avversario carica tutti e il primo set non cambia padrone.
L’inizio del secondo è invece da dimenticare. Errori in serie, due schicchiate di Tatarov finiscono fuori di un metro, fanno volare via la squadra di Latina. Che al terzo tentativo trova anche la pipe che tanto piace al palleggiatore Baranowicz. Ci vuole una delle prime ricezioni pulite peer far entrare in ritmo i centrali di casa che se chiamati di solito rispondono presente, vedi Comparoni. Non basta, cisterna è decisamente più dinamica. La Yuasa continua ad avere difficoltà a tenere la concentrazione alta per due set consecutivi. E qui si spiega il non aver ancora mai vinto una gara in campionato.
Tolto Antonov, non c’è un giocatore di Ortenzi che abbia impensierito la difesa dei laziali. Questo significa alzate pulite per Cisterna che così mette in ritmo tutti gli schiacciatori. Quando il set però sembra chiuso, 14-20, Comparoni prova a dire di no. Le battute di Demyanenko fanno faticare Baranowicz, cresce il muro gialloblù e la rimonta è completata (19-20). L’orgoglio di certo non manca alla compagne di Grottazzolina che tra un tuffo e l’altro rianima anche il pubblico che inizia a seguire la curva degli Skapigliati, entrati nel cuore di Lucchetta fin dai primi minuti dopo che gli hanno regalato la maglia arancione. Il set finisce con il contrattacco sbagliato da Petkovic, anche il migliore è stanco. Dal pareggio al ko è purtroppo questione di dettagli (23-25).
Il finale di set in rimmonta è però solo una illusione, la benzina in casa Yuasa Battery sembra davvero finita. Le mini reazioni dentro iparziali non bastano più neppure al pubblico. Si respira un senso di impotenza in campo e non è facile per nessuno abituarsi alle sconfitte dopo stagioni da dominatori. Ma questa è la Superlega, questo è il roster, un gruppo che ha chiaramente delle alcune, ma anche un Petkovic in lenta crescita che per un set si dimostra ancora dominante. Il problema è che ne servono almeno altri due.
Su una altro aspetto deve poi riflettere Grottazzolina, no è la prima volta che i palleggiatori dell’altra squadra sono Mvp, al contrario di Zhukouski che non sta incidendo come ci si aspetterebbe dal giocatore più esperto. Variare gli attacchi, quando non si ha delle super stelle come gli avversari.
Per la Yuasa Battery, il tempo delle parole è finito: il pubblico, ancora una volta dimostratosi caloroso e fedele, merita una reazione. Ora tocca alla squadra rispondere, con i fatti, a quella che sembra essere una vera e propria chiamata alle armi.