di Mery Pieragostini
FERMO - “Grazie per la fede, la fiducia e l’amore che avete dimostrato”. Si apre con queste parole, pronunciate dall’assessora alla Cultura Micol Lanzidei, la prima serata della stagione di prosa 2023/2024 del Teatro dell’Aquila di Fermo realizzata con l'Amat.
Sono parole rivolte ad un teatro che, dopo lo show di Enrico Brignano, torna a far registrare due serate sold out e stavolta per il “Natale in casa Cupiello” di Vincenzo Salemme. Pochi istanti in cui, prima che si alzi ufficialmente il sipario, la Lanzidei, con l’emozione di un debutto nella voce, ringrazia a nome dell’Amministrazione proprio quel pubblico che, con un numero record di abbonamenti sottoscritti (903) e una richiesta di biglietti oltre ogni più rosea aspettativa, sta facendo la fortuna del palcoscenico fermano.
Poi, chiama l’applauso della platea per la platea stessa, partecipe ed eterogenea, augurando a tutti una “buona stagione di luce”. E la luce c’è. C’è quella dorata e ideale delle grafiche promozionali, ma c’è anche quella che illumina l’ambiente unico e angusto della casa dei Cupiello.
Camera, soggiorno e la cucina che è solo uno striminzito angoletto. Tutto accade e si consuma qui, in un’ora e cinquanta minuti senza alcuna pausa. Ora, ad attraversare la scena sono le parole scritte da quel gigante del teatro italiano che è Eduardo De Filippo.
Con Salemme, regista e protagonista ad un tempo, l’ironia domina l’amaro racconto di una famiglia alle prese con conflitti, confronti generazionali tra presente e passato, tradimenti e discussioni. C’è Luca strenuo difensore della tradizione del presepe e ignaro di ciò che realmente accade e divide la sua famiglia. C’è Concetta, sua moglie, esausta, ma salda e poi Ninuccia e Tommasino, i figli ribelli, ciascuno a proprio modo, e c’è un chiacchiericcio di fondo che intreccia altre voci ed altri personaggi che arrivano ad includere un intero condominio.
Tutto resta intatto e ciascun personaggio figura immutato, come immutato è il fascino di una tragicommedia scritta nel 1931, perché potesse sempre divertire e far riflettere, nonostante il mutare del contesto d'attualità in cui sarebbe stata rappresentata.
Salemme, battuta alla mano come da copione, consueta mimica e gestualità che lo rende riconoscibile ed ovviamente amato al grande pubblico, porta un aumento esponenziale di ilarità e conquista senza il venir meno di un grandissimo rispetto per quello che fu. D’altronde, nessuno meglio di lui poteva riportare in scena il Natale dei Cupiello, lui che di Luca De Filippo è stato allievo.
È qui allora che la memoria ritorna alla fine degli anni ’90 quando, dopo lunghi lavori di restauro, il Teatro dell’Aquila riaprì ufficialmente i battenti. Era il 1997 e, una stagione dopo, quel palcoscenico torno a rivivere grazie ad un cartellone di tutto rispetto che si apriva proprio con il “Natale in casa Cupiello” con Luca De Filippo protagonista.
Anche ieri, come oggi, fu un successo di pubblico, anche ieri, come oggi, lo spettacolo si concluse tra gli applausi scroscianti di spettatori entusiasti, divertiti e di certo arricchiti da quelle presenze sceniche. Così a chiudere idealmente la serata arrivano altre parole che stavolta appartengono ad un Salemme grato e soddisfatto che omaggia la sua numerosa compagnia, impegnata in scena e dietro le quinte, e dice: “È stata una bellissima avventura lavorare tutti insieme alle parole di Eduardo e farlo in questo bellissimo teatro fa onore a Eduardo, all’Italia e a voi”.