di Raffaele Vitali
ALTIDONA - Le aziende delle Marche hanno fame di competenze non solo di tecnologia. Il problema è però poi duplice: molte non la cercano, tante non la trovano.
Dalle ultime rilevazioni della Camera di Commercio delle Marche, risulta che il 49% delle imprese seguite dal Punto Impresa Digitale possiede un grado di maturità digitale di secondo livello (apprendista) in scala che va a da uno a cinque, il 38% di terzo livello (specialista digitale); i digiuni di innovazione (esordienti digitali) sono il 6,7%.
Dati che posizionano le Marche sotto la media nazionale e con il poco invidiabile record di avere due province, Pesaro e Macerata, tra le prime dieci in Italia per difficoltà a trovare figure competenti nel campo del digitale.
“Nella nostra regione, specie con riferimento alla capacità di applicare tecnologie 4.0 per innovare processi, è forte il bisogno di competenza e al contempo è più difficile trovarne: nel 2022 in 2 province su 5 sarebbe stato possibile inserire oltre 3.000 figure con un profilo digitale, ma per oltre la metà dei casi è risultato complicato reperirle” spiega Marco Pierpaoli, componente di Giunta di Camera Marche con delega all'innovazione.
Le difficoltà ci sono anche a trovare persone che sappiano usare le tecnologie di internet e gli strumenti di comunicazione visiva e multimediale. Si può insomma migliorare, anche a livello di start up innovative che sono 320. E ancora meglio si può fare a livello di parità di genere, visto che solo il 17% è a guida femminile.
Di tutto questo e molto altro si parlerà durante Smau Marche che segue l’edizione milanese. Domani appuntamento al Teatro Filarmonici di Ascoli Piceno insieme con l’assessore regionale Antonini. "In un'area industrializzata come la nostra il tema dell'innovazione e segnatamente delle competenze digitali diventa decisivo. Per rinnovare e supportare il manifatturiero le tecnologie non bastano: alle aziende servono le conoscenze e le abilità" commenta il presidente Gino Sabatini.
Competenze che portano investimenti. Basti dire che in Italia nel 2022 quasi il 70% delle imprese ha investito in almeno uno di questi ambiti della trasformazione digitale. Per migliorare nelle Marche Sabatini ha delle ricette, alla base c’è la formazione. “La preparazione sul fronte green e digitale deve attraversare i programmi di tutte scuole, e naturalmente avere un posto in primo piano in quelli degli Its. Ne abbiamo quattro nelle Marche, altri possono nascere, ma gli iscritti continuano a essere pochi. Da un'indagine dell'Its Academy alle imprese italiane servirebbero diplomati ITS per 50mila posizioni, i ragazzi diplomati sono appena 5mila, c'è un rapporto di 10 a 1, un gap che esiste anche nelle Marche e che deve essere colmato".
Camera Marche e Regione fanno la loro parte. E funziona pure. Basti pensare alla misura dei voucher digitali 4.0 per un ammontare di 800.000 euro a disposizione di micro, piccole e medie imprese che per acquisire servizi di assesment, consulenza, progettazione e formazione, nonché per l’acquisto di beni e servizi strumentali (hardware e software) finalizzati alla implementazione di una o più delle tecnologie digitali previste dal Piano Transizione 4.0. “Abbiamo avuto tantissime domande tanto che il bando è stato chiuso in anticipo”.
Bisogna ripartire da innovazione, sostenibilità, internazionalizzazione. A livello regionale sono 20 le realtà considerate virtuose che saranno protagoniste a Smau. Tra di loro, una sola fermana: la Foodoc di Altidona. Cosa fanno? Creare, gestire, tradurre e stampare documenti ed etichette alimentari con un click. “Foodoc – ricorda in una nota la Camera delle Marche - è il software per semplificare l’etichettatura nelle industrie alimentari. E lo fa in più di 30 lingue, gestendo tutte le informazioni di prodotto in modo centralizzato, snellendo i processi di approvazione e semplificando la stampa grazie al formato compatibile con tutti i dispositivi”.