FERMO - Il Club Rotary di Fermo con il Presidente Stefano Bizzarri ha organizzato, il 19 Ottobre, la conviviale presso il ristorante “Cinque Ragazze” di Campofilone, in Interclub con Montegranaro, presidente Alfredo Medori e Porto San Giorgio, presidente Luca Quinzi, per condividere in amicizia e buon cibo le riflessioni e le esperienze concrete dei relatori sul tema: Smart Industry e sviluppo sostenibile. Numerosa la partecipazione e notevole l’interesse dimostrati per l’iniziativa, occasione per condividere esperienze, riflessioni, idee, unitamente al rafforzamento del legame e della sinergia tra i club, nell’autentico spirito rotariano.
Stefano Bizzarri, prima di dare l’avvio alla serata, ha ricordato due grandi uomini rotariani, venuti a mancare nell’ultimo periodo, pilastri del Club di Fermo, esempio di dedizione alla famiglia e al lavoro: Emidio Grisostami Travaglini e Norberto Dionisi.
L’ architetto Danilo Colletti introduce il tema della serata declinando in modo puntuale e preciso il significato dello stesso. Sviluppo sostenibile, termine fin troppo usato ed abusato, vuol dire imparare a vivere nel nostro pianeta in maniera equa e dignitosa per tutti, senza sfruttare -fino a depauperare- i sistemi naturali da cui traiamo risorse e senza oltrepassare le loro capacità di assorbire scarti e rifiuti, generati dalle attività umane. Significa soddisfare le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le loro. Le dimensioni dello sviluppo sostenibile sono: ambientale, economica, sociale; mirano a lottare contro l’ineguaglianza, ad affrontare i cambiamenti. L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in cui vengono definiti gli obiettivi da raggiungere per tale data, adottata all’unanimità dai 193 membri delle Nazione Unite nel 2015, è un programma d’azione globale, di portata e rilevanza senza precedenti, finalizzato a garantire la prosperità e la pace, a sradicare la povertà.
L’architetto Colletti dà la parola prima ad Elisabetta Pieragostini della Da.mi. suolificio di Porto Sant’Elpidio, poi a Graziella Ciriaci di Ortezzano, dell’omonima industria agroalimentare, aziende al femminile, perché illustrino, nel loro diverso settore di lavoro come e cosa fanno per contribuire allo sviluppo sostenibile e creare benessere ambientale, umano ed economico, illustrando processi e percorsi per raggiungerlo. Ricorrono concetti ed argomenti comuni, pur nella diversità di attività: certificazione nello sviluppo dei prodotti, territorialità, economia circolare, codice etico, bilancio etico, rapporto umano impostato sulla valorizzazione delle persone. Intervengono a portare il loro contributo Alvaro Cesaroni, Paolo De Carlonis, Giacomo Greci. La sostenibilità, secondo gli intervenuti, arricchisce il territorio, cura l’ambiente ed il benessere umano e sociale, riduce gli sprechi. Essi mettono in evidenza come i giovani siano molto attenti, preparati, critici al processo di sostenibilità.
La scelta del ristorante “Cinque Ragazze” di Campofilone, non è stata casuale: risponde ai canoni della sostenibilità per qualità, rappresentanza del territorio, è la quarta generazione che festeggia i 100 anni di attività familiare, le massaie impastano a mano le specialità con prodotti rigorosamente locali, i proventi rimangono nel territorio valorizzando le aree interne.
Attenzione e partecipazione notevoli da parte dei presenti che hanno apprezzato la contestualizzazione del tema, così importante ed attuale sia per la generazione attuale che per le generazioni future.
Segue lo scambio dei doni tra Presidenti. Stefano Bizzarri, prima di sciogliere la conviviale, ringrazia i relatori, i presenti tutti, ricorda l’attenzione riservataci dai proprietari del ristorante “Cinque Ragazze”, che hanno curato l’ambiente, il cibo genuino, il rapporto interpersonale, in modo impeccabile. Ognuno se ne va con il ricordo nitido del clima positivo e familiare, ricchi delle informazioni ricevute, oggetto di riflessione personale e di confronto reciproco.