di Francesca Pasquali
FERMO - Dopo la scherma, il sitting volley. Lo sport per disabili ancora protagonista a Fermo. Che, l'8 e il 9 gennaio, ospiterà la terza edizione del Torneo della Befana, organizzato dalla Scuola di pallavolo fermana.
Dodici le squadre in campo, per un totale di 150 atleti, provenienti da sei regioni d'Italia. A darsi battaglia a suon di schiacciate e bagher, rigorosamente da seduti, saranno le emiliane Polisportiva Gioco Parma e Polisportiva Campeginese, la veneta Cus Verona, la friulana Alta Resa Pordenone, le laziali Svr Sitting Volley Romano squadra 1 e 2, le campane Nola Città dei Gigli squadra 1 e 2 e le marchigiane Fluid Fermana, Synergie Fermana e Ducanero Fea Telusiano, di Monte San Giusto. Il tocco di internazionalità lo darà la slovena S.D. Go Sport Geni Voley Nova Gorica.
«C'è voglia di ritrovarsi, ricontrarsi e tornare in città», dice il presidente della Scuola di pallavolo fermana, Remo Giacobbi. «Da anni, il sitting volley è di casa a Fermo ed è stato laboratorio per tutta Italia», aggiunge l'assessore allo Sport, Alberto Scarfini.
Quattro i campi di gara attrezzati nella palestra di via Leti. Ringrazia «l'amministrazione lungimirante che ha creato un polo sportivo di eccellenza», il delegato fermano del Comitato paralimpico, Daniele Malavolta. Da regolamento, si gioca in sei contro sei, con almeno due donne e due atleti disabili.
Le prime due fasi del torneo saranno arbitrate dalle squadre in campo. Le finali dagli arbitri federali. Una novità che, per il direttore tecnico della Scuola di pallavolo fermana, Lorenzo Giacobbi, «completa lo spirito della manifestazione, in cui il rispetto più attento dell'avversario è l'asse portante».
Le partite saranno senza pubblico. Prima di entrare in campo, tutti gli atleti dovranno fare il tampone. Per il presidente regionale del Comitato paralimpico, il torneo è «un segnale di speranza e di tangibile voglia di ritornare alla normalità». «Fermo sta diventando il fulcro degli eventi di spessore paralimpico», prosegue Luca Savoiardi. Che sottolinea come, fino a qualche anno fa, il sitting volley fosse «uno sport sconosciuto, mentre oggi, con l'input della Scuola di pallavolo fermana, è esploso e va sostenuto, anche con un adeguato finanziamento della legge regionale sull'attività paralimpica».
Parla di «eccellenza nazionale» e di «evento potente accentuato dalla situazione che stiamo vivendo», il consigliere del Comitato territoriale Fipav (Federazione italiana pallavolo), Fulvio Taffoni. «Eventi di questo tipo – spiega la delegata Coni di Fermo, Cristina Marinelli – sono un polmone attivo che ci dà la possibilità di respirare in modo più profondo e pieno». «Avere una società che si muove in un settore così importante è un fiore all'occhiello, come avere persone che credono in questo sport e fanno di tutto per promuoverlo», il commento il presidente del comitato territoriale Fipav Ascoli Piceno - Fermo, Fabio Carboni.
Per il presidente dell'Anmil Marche, Marcello Luciani, «lo sport è fondamentale per il reinserimento sociale delle persone che hanno subito un infortunio e con disabilità».