AMANDOLA – Dramma umano, tra vite umane strappate via e persone rimaste senza casa, ma anche disastro economico senza fine.
A cinque anni dal sisma che ha devastato il centro Italia, nei comuni del cratere marchigiano si sono persi quasi 17mila abitanti e oltre 400 imprese. A dirlo è la ricerca condotta dal 'Team sisma Marche', organismo costituito dalla Cna e sostenuto dalla Camera di commercio per monitorare la situazione socioeconomica delle zone colpite dal sisma e predisporre analisi e proposte per le istituzioni locali e regionali.
Negli 85 Comuni sparsi tra le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata prima del sisma del 2016 vivevano 348.473 persone mentre oggi i residenti sono 331.582: una riduzione pari al 4,8%. Le imprese attive attualmente nell'area sono 35.652 rispetto alle 36.058 di agosto 2016 (-406 aziende).
Inaspettatamente, a chiudere sono state soprattutto le imprese agricole, poi quelle del commercio e dei trasporti. Nel 2020 il fatturato delle imprese del cratere è diminuito del 15,1%. Guadagnando meno, le imprese dell'area, hanno ridotto gli investimenti del 45,9% e hanno diminuito anche l'organico aziendale, con le spese per le retribuzioni in calo del 19,5%.
"Le difficoltà del sistema produttivo del cratere - spiega il segretario Cna Marche, Otello Gregorini - pregiudicano la tenuta del tessuto sociale, con un lento spopolamento di aree che rischiano di non riprendersi più. Particolarmente inquietante la chiusura di tante imprese dei servizi di prossimità, piccoli negozi, edicole, bar che non erano solo attività economiche, ma anche centri di aggregazione e di socialità".
La richiesta alla regione, guidata d Francesco Acquaroli, è di intervenire con risorse, usando l’avanzo di bilancio. "Serve attenzione anche per il credito. Bisogna pensare a un futuro dell'area del cratere sismico puntando su turismo, manifattura ecosostenibile, artigianato culturale e creativo, servizi alla persona, ricerca e formazione, banda ultra larga". L’occasione c’è, non bisogna sbagliare.
“Tra Contratto istituzionale di sviluppo, Pnrr, nuova programmazione europea 2021-2027 e rifinanziamento della Strategia nazionale delle aree interne le risorse non mancano. Serve una visione. Senza sostegno al sistema produttivo del cratere, le Marche rischiano di uscire ancora più diseguali dalle due crisi del sisma e del Covid" conclude Gregorini che è convinto che con politiche mirate qualche migliaio di abitanti tornerà a casa.
r.vit.