FERMO – chi punta sui sindaci, chi sul centro, chi sulla società civile, chi sui partiti. Solo che quel ‘chi’ ha più padroni. Alla fine, Maurizio Mangialardi e Francesco Acquaroli stanno giocando a dama, una mossa ne chiama sempre un’altra. E se Mangialardi è partito come ‘il presidente sindaco’ trascinato dalle firme di oltre cento primi cittadini, oggi Fioravanti risponde con altrettanti nomi, tra sindaci e consiglieri comunali.
“Fino ad oggi è mancata la capacità di costruire un disegno su cui far crescere la nostra regione. Scriveremo insieme agli amministratori i progetti e piani regionali che diventeranno il nostro campo di battaglia su tutti i livelli istituzionali, nazionali ed europei” ha sottolineato il candidato del centrodestra presentando il gruppo guidato da Marco Fioravanti, il sindaco di Ascoli, esponente di punta di Fratelli d’Italia. Con loro anche pisana Liberti, vicesindaco di Falerone, oltre ad altri 178 volti. “Rappresentiamo il buon governo del territorio che vuole un candidato preparato, conosciuto in tutto il territorio, con cultura di governo che meglio rappresenta il percorso di cambiamento per il rilancio delle Marche” ha detto Fioravanti.
Quasi in contemporanea, Mangialardi presentava invece la sua arma fondamentale, il Centro. “Una nuova forza politica per le Marche, che restituisce al Centro il suo ruolo. Un progetto in cui si ritrovano tante esperienze provenienti da storie diverse” spiega Loretta Bravi, assessora uscente e capofila del progetto che vuole guardare oltre l’Udc che si è schierato con Acquaroli.
Insieme ci sono Presenza Popolare, Popolari Marche, Nuova Democrazia Cristiana, Liste Civiche Marche Le Nostre Marche. “Gli estremismi sovranisti e illiberali, che tentano di logorare il tessuto umano e sociale delle nostre comunità, - prosegue - non ci appartengono, come non ci appartengono le code ideologiche che calpestano la vita. Vogliamo fare la differenza rivendicando un perimetro di contenuti. Siamo nel presente consapevoli di una tradizione politica. Il Centro - spiega Bravi - è una lista fondata sull'attività politica come responsabilità personale che coniuga valori e azioni concrete e quindi non può essere gregaria o residuale. È audace ma necessario oggi essere moderati, aperti al dialogo a partire da una precisa identità”.