FERMO – Non solo emergenza sanitaria, il prefetto di Fermo, Vincenza Filippi, affronta anche l’aspetto economico. Ha convocato, virtualmente, tutte le parti sociali e si è confrontata sulla situazione socio-economica. Confindustria, Cna, Confcommercio, Confartigianato e i sindacati confederali, oltre alla Camera di Commercio. Anche per parlare delle cento richieste di apertura in deroga (avendo codici Ateco affini a quelli autorizzati, ndr) avute dalle imprese fermane. Nulla a che vedere con le 500 domande di Pesaro con conseguente protesta dei sindacati per il rischio di riaperture senza criteri, situazione che ha portato all’apertura dei tavoli socio economici nelle prefetture provinciali.
“In una fase storica in cui l’imprenditoria accusava un forte ridimensionamento a seguito delle ripercussioni negative registratesi dopo il sisma 2016, le attuali chiusure hanno costituito un indubbio aggravio della crisi economica” hanno ribadito le associazioni
Da tutti, però, un messaggio chiaro: la priorità è la salute pubblica. da qui la stesura di un “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”.
Diverse poi le richieste. Confindustria, con il vicepresidente Giampietro Melchiorri, ha chiesto al Prefetto di far sentire la voce delle aziende che hanno bisogno di “adeguate misure economiche compensative avendo fermato importanti produzioni. Ripartiamo dalle parole di Mario Draghi”. La Cna, con il presidente Paolo Silenzi, ha chiesto aiuti per la conversione di aziende (vedi mascherine, ndr)”. In questo contesto, i sindacati, da De Grazia e Cifani, hanno ribadito che “la ripartenza delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino ai lavoratori adeguati livelli di protezione e sicurezza”.
Il Prefetto ha ascoltato, ha preso appunti ha garantito che dove si lavora ci saranno controlli, in particolare della Guardia di Finanza, nonché dei vigili del fuoco, per verificare distanza e presenza di dispostivi di sicurezza, a cominciare dalle mascherine chirurgiche. “Sono a disposizione, fatemi anche delle richieste scritte e nel possibile sarò un vostro portavoce” ha concluso la Filippi.