MILANO / FERMO - Accessori e macchine per lavorare la pelle. Nel giro di pochi padiglioni, una fetta dell’economia fermana si è data appuntamento a Milano. Si sono chiuse Lineapelle, che ha tagliato il nastro dell’edizione numero 100, e il Simac.
Il filo conduttore nel mondo degli accessori, di chi crea e anticipa il futuro della moda, è il caro materie prime, seguito da quello dell’energia, ma anche. La qualità dei visitatori, con il ritorno in massa dei buyer europei. C’è poi la sostenibilità, il green, con Conceria Nuvolari di Sara Santori che ha di nuvo stupito tutti presentando nuovi prodotti.
“Il problema – spiegano dai suolifici – è che noi solitamente blocchiamo i prezzi per 4-6 mesi, ma il rischio è che tra due tutto cambi che prezzo compreranno i materiali per la produzione”. Vale questo anche per il mondo di Italtacco: “Speriamo che il Governo faccia qualcosa. Se ricarico i maggiori costi sul cliente, finiamo fuori mercato. subito”. Che però sia stata una buona fiera è innegabile. Lo dice chiaramente Paolo Marini di Nanni Agenzie di Porto Sant’Elpidio: “Le griffe corrono, questo aiuta. Al Micam ci sono stati ordini, un problema potrebbe esplodere sui tempi di consegna. Per non tardare siamo costretti ad anticipare gli ordini, con un aumento di rischio per l’azienda”.
Spostandosi tra i macchinari, spicca tra i tanti macchinari la Xdraw, vuoi per la sua dimensione e forma, vuoi per la funzione. “una macchina – spiegano Alessandro Bracalente e Vera Quintaiè – nata per automatizzare la segnatura di linee guida per coadiuvare la fase di orlatura con segni precisi e accurati al millimetro”.
Quello che fino a ieri faceva solo la mano dell’uomo, oggi si può raggiungere con il macchinario. Ovviamente, si parla di una tecnologia utile in particolare per grandi produzioni, dove la precisione non può alare, diversamente dall’artigianalità di una piccola collezione. “La macchina – proseguono – sa riconoscere da sola l’errore. Se il pezzo riprodotto è sbagliato, automaticamente lo scarta. La dimensione è dovuta alla tipologia di telecamera che monta che ha obiettivi speciali che richiedono certe distanze”. La velocità è quella di due persone, precisa ad esempio per chi produce scarpe antinfortunistica o grandi quantità di sneakers. Ma il core business dell’azienda di Montegranaro resta la macchina da cucire professionale che evolve e rende il lavoro, che deve tornare ad attirare i giovani, sempre meno pesante.
Ci si sposta di pochi metri ed ecco Elitron, azienda leader nelle macchine da taglio. La Ferrari del gruppo è Visio, a presentarla Paolo Malatesta che guida la divisione sviluppo dell’impresa di Giuseppe Gallucci. La forza dell’azienda fermana è che ha saputo negli anni diversificare, abbinando il business delle calzature a quello del taglio pelle, del packaging, “di cui siamo leader mondiali”.
La nuova macchina, che ha subito conquistato i buyer, è dotata di un sistema di visione che permette precisione anche di fronte alle pelli stampate, sempre più usate. “Ma permette anche di creare banner pubblicitari e pannelli per gli stand”. Novità in mezzo alla continuità. Quella che permette ai 90 dipendenti dell’azienda di Monte Urano, 200 con l’indotto, di entrare ogni giorno in fabbrica sapendo che il domani non sarà mai uguale. “Attiriamo i giovani, ce ne sono molti. La meccatronica affascina, un problema poi però c’è: resistono poco, tendono a stancarsi presto. La sfida per gli imprenditori è quella di stimolarli, di farli sentire parte del processo di crescita tecnologica” conclude Malatesta.
r.vit.