*Comprendiamo che le Autorità preposte a livello territoriale non possono interpretare a piacimento disposizioni che debbono essere coordinate e chiarite dal Governo, dai Ministeri competenti o dallo stesso Parlamento. Sul piatto della bilancia mettiamo anche però le attese delle nostre imprese e le legittime aspettative delle persone che chiedono di poter fruire di servizi per i quali il rapporto fiduciario è alla base. Insomma questo è un tempo di distanziamento personale ma non distacco dalla fiducia
La nostra confederazione ha, da subito, manifestato la necessità di consentire gli spostamenti tra comuni contigui e limitrofi. Ciò allo scopo di raggiungere le imprese artigiane esercenti servizi rivolti alla persona e, più in generale, alla comunità.
Attività che, per loro natura, organizzazione e modalità di estrinsecazione del lavoro, non presuppongono la compresenza di più persone, né ingenerano di certo assembramenti. Senza contare, tra l’altro, che il proprium delle accennate attività risiede nel rapporto di fiducia, che ordinariamente si instaura fra artigiano e cliente, e nella qualità del servizio reso.
Aspettiamo con fiducia. Come Cna abbiamo chiesto che sia formalmente riconosciuta la possibilità di compiere spostamenti tra comuni contigui e limitrofi, per raggiungere, come già affermato, attività artigiane di servizi alla persona e alla comunità.
Occorre fissare un criterio normativo più elastico, coerente con le caratteriste della dislocazione geografica dei nostri centri abitati, se si vuole assicurare ai cittadini l’interesse a godere dei servizi essenziali, esercitati, nella stragrande maggioranza dei casi, dalle anzidette attività artigiane, a fronte di una utenza giocoforza intercomunale. Questo, con ogni evidenza, utilizzando, per gli spostamenti, il prescritto modulo di autocertificazione.
*Paolo Silenzi, presidente Cna Fermo, e i vertici nazionali