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Silenzi dà voce agli artigiani: "Micam fondamentale, qui si trovano i clienti. Produrre nelle Marche? E' il valore in più"

19 Settembre 2023

di Raffaele Vitali

MILANO / MONTEGRANARO – Meno tacchi in vista dell’estate. C’è una ragione: “Essendo una stagione più corta, il budget del cliente cala. L’estivo è il prodotto più sensibile al prezzo e alla moda. Per l’invernale invece la ricerca è massima, anche a livello di tacco”. Paolo Silenzi, in arte Paul Silence, è un imprenditore calzaturiero di Montegranaro, oltre che il presidente di Cna Marche. uno di quelli che le scarpe le tratta come figli.

Silenzi, che scarpa è la sua?

“Il mio prodotto è caratterizzato dall’artigianalità. Il che significa lavorazione e ricerca del dettaglio che solo la manualità può dare. Questo mi e ci caratterizza. Il tocco è la forma di un tacco, una tomaia rifinita  in un certo modo o il tamponamento a mano o il burattato con le pietre, che creano un effetto vintage, della pelle”.

Questo modo di lavorare resta vincente?

“E’ quello che ci rende unici ed è il vero standard del made in Italy”.

I clienti lo capiscono?

“Nord Europa e Giappone restano i riferimenti. Anche se lo yen debole rende tutto più complicato”.

Il Micam funziona?

“Ci sono molti buyer i fiera, significa che l’interesse c’è. Il Micam si conferma riferimento. I clienti vengono”.

Mercati floridi?

“Il Belgio tiene, la Germania è in difficoltà. Il sistema tedesco dei negozi storici di sole calzature che cominciano a faticare. Si stanno anche loro reinventando. Le grandi catene monoprodotto stanno cambiando anima, questo aiuterà il mercato a riprendersi”.

L’Italia per lei ha un peso?

“Vendo in Italia, ma ni città con alto tasso di turismo. Lo straniero resta attento. Si sta avvicinando anche il compratore italiano, ci sono i negozianti che vogliono andare oltre il semplice fast fashion, quello che la moda impone e magari dura poco”.

Come entra il piccolo nei negozi che non conosce?

“Il primo canale resta sempre la fiera, luogo dove si vende e si promuove il prodotto. E permette di raccontarsi come azienda. È anche il posto dove incontri i distributori. Quindi in fiera vai oltre la vendita, si pianifica una strategia magari per stagioni future”.

Ma una scarpa come la sua si riesce a far comprendere in pochi minuti?

“L'occhio attento sa dove fermarsi. Per capirci, queste fibbie ricoperte di pelle, sono un dettaglio armonico oltre che di qualità”.

Lei suggerirebbe il Micam ad altri artigiani che magari pensano di dover risparmiare?

“Fiera ruolo chiave, qui crei la rete di vendita. È importante soprattutto ora che il covid è alle spalle e le aziende hanno dovuto lavorare per riorganizzare il lavoro e i mercati. Dal bando fiere al bando sull’innovazione di Regione e Camera Marche, lo slancio ci è stato dato. Quello che chiede è di continuare a investirci  da parte delle istituzioni, perché alla fine tante aziende sono rimaste fuori dai fondi stanziati. Potenziamo e stanziamo di più. Pensiamo che oggi il voucher arriva a 4mila euro, da 2mila iniziali e cofinanzia fino al 60% delle spese”.

Silenzi, una delle lamentele è che è difficile produrre nelle Marche e che magari bisogna andare fuori regione, per restare made in Italy. Lei come si organizza?

“Detto che io sono un artigiano, cinque dipendenti, come tutti vivo il problema della manodopera, no si trova. Però, sul produrre fuori, non sono d’accordo. Dobbiamo riuscirci. Anche perché non si può delocalizzare. Il nostro distretto per alcuni prodotti non ha eguali. Se mando il mio prodotto fuori regione, non uscirà uguale. Dobbiamo resistere e trovare strade”.

Lei come fa?

“Il colore lo faccio a Monte San Giusto, la suola la scelgo a Trodica. La fodera tra Monte Urano e Civitanova la scelgo tra cento pelli. Questo bisogna fare. Quando prendi il pezzo di pelle in mano, è come se portassi via un pezzo di uno come te, che ci crede e vede oltre il momento, che sa immaginare il bello che verrà creato”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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