FERMO – Insieme per la sicurezza. Il prefetto di Fermo, Edoardo D'Alascio, le forze dell'ordine, gli amministratori dei sei Comuni della costa fermana, le associazioni di categoria e gli operatori balneari hanno firmato un protocollo di intesa per contrastare la malamovida sulla costa fermana e garantire un intrattenimento sicuro nei locali.
Un protocollo che chiede uno sforzo importante proprio agli esercenti, che dovranno impegnarsi a livello di filtro, segnalazioni e sicurezza, puntando quanto prima sulla vigilanza privata. Oltre a dotarsi di un referente interno che possa dialogare con forze dell'ordine e prefettura, che garantisce più personale in strada, in maniera snella.
Da troppe settimane la costa è bersagliata da furti, rapine. A metà giugno sono stati esplosi anche colpi di pistola sul lungomare di Porto San Giorgio. Per contrastare i reati, per giocare d'anticipo su qualsiasi situazione che possa degenerare e per garantire interventi quanto più efficienti possibile, la prefettura ha riunito attorno al tavolo tutti gli attori chiamati in causa.
“Serve una partecipazione proattiva da parte dei cittadini, una collaborazione – spiega D’Alascio con le forze di polizia per consentire a tutti i fruitori della costa fermana di vivere le vacanze in serenità e nella massima sicurezza. In quest'attività è il cittadino la parte attiva. Siamo assolutamente disponibili a qualunque ulteriore forma di coinvolgimento da parte dei cittadini. È una sfida che per noi è fondamentale vincere. E sono convinto che ci riusciremo”.
Cosa accade, la richiesta agli esercenti è vigilanza, videosorveglianza, metal detector, responsabile sicurezza e segnalazioni. “Non si può dire che questo territorio è insicuro, è una zona pronta per i turisti” ha ribadito il prefetto. Che ha ‘tolto’ dal protocollo orari di chiusura anticipati, aspetto chiave per far firmare il protocollo dagli imprenditori, che potranno controllare anche i documenti cosa fino a oggi non autorizzata. Chi aderirà riceverà un bollino da applicare al locale che certifica la sicurezza.
La Prefettura si impegna a tutelare le realtà corrette, chiudendo quelle che non rispettano le regole. I comuni sono chiamati a fermare le feste abusive. “Ci riapproprieremo dei luoghi” conclude D’Alascio.