PORTO SAN GIORGIO - Per la costa i ‘problemi’ legati alla sicurezza e al disagio giovanile sono una costante. Colpisce quello che sta avvenendo a Fermo, dove nel silenzio della notte il cento storico regala spazi a giovani che non hanno alcuna intenzione di rispettare le regole e finiscono anche per fare danni, come quelli provocati alla fontana a due passi dal liceo Classico.
Problemi quotidiani che a Porto San Giorgio hanno portato alla nascita del ‘Comitato famiglie sicurezza’ di cui fanno parte molti genitori ed è guidato dalla presidente Farinelli. “Siamo vicini al sindaco di Fermo, stiamo lavorando da tanto all’organizzazione di momenti di confronto e di comprensione di quello che accade, alla costruzione di un sistema di prevenzione”.
C’è una aggressività dilagante tra i giovani, la fotografa la psicologa Mariella Antognozzi: “Siamo di fronte a degli analfabeti emotivi. Non sanno quello che hanno dentro, non sanno verbalizzarlo, non hanno neanche interlocutori in ascolto. Manca il tempo buono con i figli, siamo tutti indaffarati a sopravvivere, serve un adulto che li aiuti a decodificare il senso di quello che si agita dentro di loro, hanno bisogno di un abbraccio caldo, un ascolto attivo, mancano nella scuola, nelle comunità e nelle famiglie adulti di riferimento”.
Anche su questo lavora il comitato, di cui la psicologa è componente: “Dobbiamo stare tutti quanti insieme". L’idea è quella di organizzare momenti di formazione periodici, di confronto tra le famiglie che possano nell’incontro trovare gli strumenti per guidare questi ragazzi, unendo le forze tra educatori, pedagogisti, insegnanti”.
Ci sta lavorando agli incontri Claudia Montesanto: “Speriamo di costruire luoghi e punti di riferimento ai quali rivolgersi in caso di emergenza ma anche per fugare dubbi e per trovare parole e azioni di prevenzione. E di farlo con le istituzioni”.
Si parte il 19 febbraio con l’isc Betti, “con cui si è costruito un rapporto di collaborazione forte”, quando alle 18.15 nell’aula magna della scuola si terrà un incontro sul tema ‘Essere al mondo, noi e gli altri tra conflitti e prospettive nonviolente”. L’incontro sarà seguito da altri, già in programma uno alla nardi e uno alla Fracassetti, a riprova che la questione no è sangiorgese.