Rotella profuma di primavera. È viva e piena di fiori, non solo perché nel piccolo comune fa tappa Sibillini Romantici. Si parla di comunità patrimoniali. Un termine poco noto nelle Marche, ben radicato nel Piemonte delle Langhe, che potrebbe cambiare il modo di vivere e promuovere le aree interne “perché – spiega la progettista Valeria Nicu - presuppongono la presa in carico da parte della cittadinanza della valorizzazione dei beni culturali comuni, partendo dalla consapevolezza del valore storico-culturale identitario del patrimonio materiale e immateriale locale”.
Per arrivare a questo livello, nei tre comuni sono state coinvolte oltre 200 persone, un percorso partecipativo tra giovani, stakeholder, operatori turistici e studenti. E ora si raccolgono i frutti dopo tre laboratori partecipativi con la comunità adulta nei tre borghi, e sei momenti nelle scuole.
“Arte, natura, borghi, castelli, paesaggi e tanta tradizione: tutto questo c’è dento Sibillini Romantici e il suo percorso. Noi ci muoviamo insieme, come comunità. A Bruxelles ci siamo mostrati, ora abbiamo partecipato a nuovi bandi. Così si è creata una vera rete. Insieme ce la faremo a portare a termine di questa Dmo che sta crescendo” sottolinea Adolfo Marinangeli guardando negli occhi i colleghi di Montedinove, Del Duca, e Rotella, Borraccini.
Il potenziale è enorme, lo sanno tutti. L’ultima prova è arriva da un articolo su The Obsever: “Gli stranieri siano sempre più attratti dalle Marche e dai Sibillini per la magia che riescono a trasmettere”. E Sibillini Romantici riesce a unire l’Ascensione, i crinali e i monti più alti.
Parte fondamentale del progetto è Stefania Toso, project manager che arriva da Alba e che sabato porterà ad Amandola, per il grande convegno sulle comunità patrimoniali, alcuni importanti ospiti. “Amandola, Montedinove Rotella sono il cuore di un progetto nato dal basso. Aprirà Francesco Calzolaio, un architetto che ha fondato la prima comunità patrimoniale e oggi ne studia le evoluzioni. Tra gli strumenti funzionano le passeggiate che sono in partenza sui Sibillini. E poi Massimo Carcione, funzionario della Direzione Cultura della Regione Piemonte, che parlerà delle esperienze virtuose e Antonio Corrado, Rete Faro Transumanza in Abruzzo.
Puntano sul Piemonte i Sibillini, non a caso. “Le Marche – ribadisce Valeri Nicu - non si paragonano alla Toscana, ma guardano al Piemonte. Noi andiamo oltre lo scenario locale. C’è una somiglianza orografica, soprattutto nelle Langhe, le colline patrimonio Unesco e dietro le montagne innevate, le Alpi. Il paesaggio è simile. I nostri borghi, dove a volte diciamo non c’è nulla, in realtà hanno il paesaggio che va premiato di suo e che si può inserire in un percorso simile a quello piemontese. Anche a livello gastronomico, noi qui abbiamo mela rosa, marroncino e tartufo, prodotti che ci uniscono. Il Pimonte è cresciuto grazie al turismo enogastronomico, il fiuto ci porta a dire che siamo più vicini a questo modello che a quello toscano”.
Durante i laboratori, sono emersi i luoghi del cuore di chi i tre borghi li vive. “Da qui la partenza di tre press tour e delle passeggiate patrimoniali. Maggio sarà il periodo dei test, con una narrazione dei Elena Santilli accompagnata da testimonial locali, della comunità” aggiunge la progettista.
Ogni borgo ha il suo punto di forza: a Rotella appuntamento al 12 maggio con il tema della Resistenza, a Montedinove il filo conduttore il 25 maggio sarà l’acqua. Infine Amandola, il 18 maggio lu zaravaio. Scuola partner è l’Omnicomprensivo di Amandola che ha realizzato delle mappe emozionali, che saranno presentate sabato durante il convegno nella sala consiliare di Amandola. “Una idea Tolkeniana delle terre di mezzo, che vogliono emergere dall’oblio” è quella che ha mosso gli studenti dell’Ite.
Voglia di emergere che di certo unisce i tre sindaci. “Amicizia, stima e coinvolgimento. Un progetto per funzionare deve avere questo oltre all’obiettivo. Siamo stati in grado di superare i problemi di discussione. Noi ci crediamo fortemente in questa rete che si muove partendo dal bello che abbiamo da offrire” la conclusione dei tre sindaci.