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"Siamo pochi e sottopagati, così non si va avanti". Gli ispettori del lavoro scendono in strada: noi garantiamo sicurezza

31 Ottobre 2023

FERMO – Da due anni sono in stato di agitazione e per la terza volta nel 2023, ieri, sono scesi in strada per far sentire la voce a chi è sordo: sono i dipendenti dell’Ispettorato del Lavoro. 150 dipendenti nelle Marche, sono cinquanta quelli che si muovono tra fermo e Ascoli Piceno, due provincie sotto la competenza della sede di Ascoli.

Tante le ragioni dietro alla protesta che ieri ha fermato i servizi. “E’ in gioco la sorta dignità” sottolinea la Rsu picena, mai come questa volta compatta con tutti le sigle, in piazza infatti c’erano Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Fpl, Sì Confintesa, Unsa e Usb.

“Noi – spiegano i sindacalisti – non riceviamo un adeguato riconoscimento economico e professionale per le funzioni svolte e per le connesse responsabilità. Abbiamo gli stipendi tra i più bassi della Pubblica amministrazione”. Ma nonostante gli scioperi e le trattative “ancora oggi vengono negati ai lavoratori dell’Inl gli arretrati relativi alla perequazione dell’indennità di amministrazione, riconosciuta fin da subito a tutti i dipendenti ministeriali”.

Ci son poi problemi operativi, con la carenza informatica dovuta “alla riforma a costo zero da cui è nata l’Agenzia”. Tra l’altro, riforma che no ha portato all’aumento necessario degli organici “a fronte dell’elevatissimo tasso di rinunce, determinato dalle retribuzioni insufficienti e dalla mancanza di una indennità di funzione per figure che invece operano a tutela del lavoro”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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