FERMO – Il richiamo dell’Est. Oltre trenta aziende si preparano ad atterrare a Kiev dove lunedì si aprono le porte della manifestazione ‘La moda italiana @ Kiev’. Al fianco di Assocalzaturifici c’è l’Emi, l’Ente moda Italia, oltre all’Ice che ha organizzato un incontro riservato per una delegazione di buyer selezionati, circa 30, da tutto il paese.
“L’Ucraina - spiega Siro Badon, presidente Assocalzaturifici - è un mercato importante nonostante la flessione”. Secondo gli ultimi dati del Centro Studi Confindustria Moda, nel 2020 si è registrato sul fronte dell’export italiano verso l’Ucraina un calo rispetto all’anno precedente sia in valore (23,1%) sia in quantità (-21,8%), sia nel prezzo medio a paia (-1,7%). “A soffrire maggiormente le calzature da passeggio in pelle, sia per uomo sia per donna, e i sandali” prosegue.
Le Marche sono la prima regione per export, seguita da Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana: insieme coprono l’88,6% del mercato. “In un momento difficile come questo per le aziende del calzaturiero, la nostra associazione riesce a mantenere saldamente i presidi sui principali mercati di esportazione. In particolare sono soddisfatto perché in Ucraina portiamo non solo espositori abituali che conoscono questo mercato ma anche nuove aziende particolarmente motivate a far conoscere i loro prodotti”.
Un primo tentativo di fiera dal vivo che fa bene sperare. “Per le imprese del nostro comparto - continua Badon - le manifestazioni in presenza sono fondamentali per creare occasioni di business, vedere e toccare con mano le nuove produzioni e soprattutto consolidare i rapporti con i buyer locali che aspettano con ansia di visionare le collezioni per la prossima stagione autunnale”. Per il presidente di Emi, Stefano Festa Marzotto, “Kiev diventa una imprescindibile opportunità per entrare in contatto con gli operatori di questo Paese, ampliando così le possibilità di business".
@raffaelevitali