FERMO – Location esclusiva per un progetto innovativo che dà vita a ‘Shakespeare nel Parco’, dal 20 al 25 luglio. Stefano De Bernardin, Lorenzo Marziali, Stefano Tosoni e Micol Lanzidei per un programma di happening, conferenze e spettacoli. “Un progetto corposo che dà lavoro anche a tante maestranze”. È una delle novità dell’era Lanzidei: “Quando i tre artisti mi hanno proposto un unicum pensato per la città, non ho potuto dire di no. Non è una fotocopia del festival shakespeariano che si tiene a Verona. È un primo anno che diventerà stabile anno dopo anno, un vero richiamo per i turisti” spiega Micol Lanzidei.
Perché Shakespeare? Non certo per l’usato sicuro, ovvero il nome da spendere facile “Ma perché è perfetto per i parchi, da Londra a New York. È un pensare in grande ed è un pozzo senza fondo. Si presta e il repertorio è infinito. C’è tutta la gamma dei sentimenti umani, è moderno e senza tempo. Qualunque moto dell’animo umano lo trovi nelle sue opere. Parla del mondo e lo ambienta senza chiudere nessuno spazio, ed eccoci nel parco” chiariscono subito Stefano de Bernardini e Stefano Tosoni.
Si vivrà la villa, ma capiterà che qualche personaggio di Shakespeare passerà per le vie, si siederà nei bar di piazza, uscirà da un angolo delle cisterne. Sono i teaser affidati agli allievi di Proscenio teatro, la scuola che oltre ai laboratori produce spettacoli di alto livello.
“Villa Vitali si presta per tante cose. È un teatro all’aperto che può diventare una piccola Arena. Abbiamo avviato trattative con Verona e il Globe di Roma. noi vogliamo dare un momento di teatro all’aperto che fosse un contenitore innovativo” sottolinea De Bernardin parlando di atto di coraggio. “Shakespeare comporta tanti attori, non facile dopo il Covid portarlo in scena”. E invece, i tre amici-attori ci sono riusciti. “Siamo partiti dal piccolo per costruire il grande. Le professionalità ci sono, tanti amici hanno detto sì e anche Moni Ovadia ha risposto presente”.
Si parte con Coriolano, la tragedia romana d’azione di Shakespeare, perfetto per un pubblico giovane “perché richiama le serie televisive”. Proscenio teatro è sempre più un player del territorio, con produzioni che diventano nazionali. “Non solo Comune, ci sono privati che con finanziamenti a fondo perduto ci supportano, senza ritorno di immagine. Significa che quello che facciamo ha un valore. Dalla didattica a questo festival, noi ci rivolgiamo al cuore della gente” ribadisce Tosoni.
Romeo e Giulietta è stato scelto da un bando con giuria popolare, con tanto di scheda di valutazione dopo aver visionato in video gli spettacoli. “Venti persone si sono messe in gioco a loro volta, Proscenio coinvolge e questo ci ha sorpreso, perché le proposte da visionare sono state una cinquantina” precisa De Bernardin.
Tra gli spettacoli, che sono a pagamento, le conferenze di Luigi Musati, Ovadia e Cesare Catà, il più inglese dei fermani. “Shakespeare ha una doppia chiave di lettura, c’è chi lo ama, chi lo trova lungo e noioso. Abbiamo scelto di attirare le persone con l’opera e non con il nome in scena. Vogliamo attirare e sorprendere le persone. Uno spettacolo dinamico, visivamente impattante come Coriolano, con 13 giovani in scena, è speciale. Il secondo è un cabaret teatro musicale su Giulietta e Romeo e infine il Giulio Cesare messo in scena proprio da noi di Proscenio” prosegue Marziali.
Non resta che entrare nel parco pieno di angoli poco noti da scoprire, come le loggette, che nelle prossime edizioni diventeranno protagoniste, come lo sarà il centro storico grazie “alle apparizioni che durano un paio di minuti e sorprenderanno le persone, creando una curiosità e mostrando una forma di teatro coinvolgente. Noi dobbiamo riportare il tetro tra la gente, a chi davvero appartiene” concludono gli artisti.
r.vit.