PORTO SAN GIORGIO - “Ma l’amministrazione intende andare avanti oppure ha un ripensamento”. Questo il sunto di quello che chiedeva il Partito Democratico, ma anche Fratelli d’Italia con Andrea Agostini, al sindaco dopo la decisione del giudice del lavoro avversa al direttore della Sgds Servizi, Piero Mognaschi, favorevole invece al ricorrente Emilio Cuomo.
La Partecipata del comune si è trovata in un caos amministrativo, vista anche la fine dell’esperienza dell’amministratrice Maria Gabriella Coliandro. “E così tentiamo di fare chiarezza” esordisce il Comune in una nota.
La chiarezza ha un nome e un cognome: Giovanni Lanciotti. Avvocato di Fermo, esponente della politica locale, civico di area centro tendente a destra, almeno negli ultimi anni, impegnato socialmente con l’Avis di cui è stato presidente provinciale per anni.
Lanciotti non ha dubbi su quello che c’è da fare: “La Sgds ha bisogno di agire in forza di una stabilità che permetterà di potenziare i servizi per la collettività e valutare possibili futuri investimenti”. Investimenti che il comune, al momento, ha tutta l’intenzione di programmare con l’attuale direttore.
Ed è qui una delle risposte più nette alle domande e dubbi avanzati dalla minoranza che chiedeva “se Mognaschi ancora in funzione non ritenga il sindaco che costituisca violazione della sentenza e possibile fonte di danno erariale oltre che nullità di tutti gli atti in corso?”.
Per Vesprini, invece, “in primis difendo l’operato della commissione, visto che Mognaschi aveva tutti i requisiti necessari. E poi, la società ha conferito procura al legale al fine di predisporre e presentare l’appello avverso la pronuncia di primo grado”.
Insomma, convinti di aver scelto la persona giusta, si va avanti con quanto definito: “Azioni di risanamento e rilancio, attraverso l’ampliamento dei servizi che verranno gestiti in house, tra i quali la pubblica illuminazione ed i servizi portuali. E poi gli investimenti che interessano la rete di distribuzione del gas e la gestione del servizio di refezione scolastica, che ha ricevuto la certificazione bio dal ministero”.
Non resta quindi che attendere l’esito legale. Ma senza fermare la macchina, da qui la nomina di Lanciotti da parte dell’assemblea dei soci. “Figura che – conclude Vesprini – nella sua carriera ha avuto modo di maturare significative esperienze in società in qualità di consulente.