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Sgds, la società che costa più di quel che ricava. Mognaschi: "Cambiamo strategia: più servizi nel gas e illuminazione. E poi i dipendenti..."

6 Aprile 2023

di Raffaele Vitali

PORTO SAN GIORGIO – Aveva voglia di mare. Il posto era di livello, come gli ultimi occupati, e il desiderio di lasciare la pianura padana non l’ha fermato di fronte ai conti di una società che sembravano traballanti. E che invece, una volta arrivato, sono diventati preoccupanti. È così che Piero Mognaschi è diventato il nuovo direttore della San Giorgio Distribuzione, la partecipata del comune di Porto Sam Giorgio, che gestisce i rifiuti e il gas, tra i vari servizi.

C’è diventato superando la selezione di un bando pubblico indetto su indicazione del sindaco Vesprini. “Ho chiesto la massima professionalità con requisiti legati alla durata del periodo e dei servizi da garantire”. Il primo bando è stato annullato, perché non c’erano nei candidati i requisiti minimi. “Lo abbiamo riproposto modificando i punteggi legati alle annualità di copertura dei ruoli precedenti da amministratore” spiega il sindaco.

Figure importanti hanno preso parte, ha vinto Piero Mognaschi. Che è stato accolto dall’incendio al deposito dei mezzi. “Il 2022 si è chiuso con 1,3 milioni di debiti pregressi verso fornitori e il comune stesso, è un indice non positivo. Ma chiarate i problemi sono i flussi finanziari, non ci sono entrate sufficienti per i costi operativi che fa. Oltre ad avere settori come l’igiene ambientale con criticità organizzative. In mezzo a tutto questo è arrivato anche l’incendio” ribadisce subito il direttore, che ha però una garanzia.

“Noi vogliamo investire sulla partecipata, deve essere il nostro braccio operativo. La Sgds è una società che negli ultimi anni è stata risanata ma con evidenti difficoltà. Al neo direttore, quindi, chiediamo la svolta perché altrimenti il futuro è segnato avendo una spesa del personale elevata e poca liquidità” prosegue Vesprini che al contempo ringrazia la presidente Gabriella Caliandro, che ha dovuto nell’ultimo anno ricoprire anche il ruolo di direttore dopo l’uscita di Ceccarani.

Scelte difficili per la Caliandro, come la richiesta di aumentare la Tari, “era stata del 7% l'ex Giunta ha optato per il 3%” spiega il sindaco, ma non c’erano alternative visto che già a settembre il bilancio segnava un rosso di 100mila euro. “Sarà stata colpa di un modus operandi, ma sta di fatto che i problemi vanno affrontati. Ne abbiamo erediti tanti, dal porto al patrimonio fino alla partecipata. Vogliamo risolverli”.

Il neo direttore sapeva, anche se non tutto, quello che avrebbe trovato davanti: “Vengo da Pavia, ho 57 anni e ho dedicato 33 anni ai servizi pubblici locali, alla gestione di servizi affidati in house. Ho lavorato per due multiutility, per cui sono pronto per la sfida anche se qui ci sono problemi strutturali”.

Anche banali, come l’assenza di un protocollo, che rende tuto più farraginoso. “Come se no bastasse, oggi dobbiamo affrontare anche la perdita di tre mezzi a causa dell’incendio, pulispiaggia, spazzatrice e trattore. tra perdita e riacquisto parliamo di 500mila euro”.

Per far quadrare i conti, servono nuovi servizi. Ne sono consapevoli tutti. La Coliandro in primis che parla di investimenti nel ‘calore’, quindi il gas con l’ampliamento delle reti per restare competitivi, nell’illuminazione pubblica e altro che sindaco e vertici stanno inserendo nel nuovo piano industriale in fase di modifica.

“Quello che deve essere chiaro a tutti, è che questa azienda spende più di quanto incassa” tuona Mognaschi che ha nella farmacia comunale l’unico ramo d’azienda che produce utili. Vorrebbe non parlarne, ma un passaggio sulla mensa è evidente: forniamo 100mila pasti all’anno, considerando i dipendenti a disposizione, i conti dovrebbero essere in ordine. Ma poi ci sono le anomalie, come la gestione interna del sei io pulizia che dovremo rivedere”. Maa anche qui, in accordo con il Comune che detta la linea politica a chi pi amministra i conti.

Per chi c’è stato fino a oggi la consapevolezza “di avere dato il massimo, senza mai negare i problemi. Non basta – ribadisce Gabriella Caliandro – cercare il pareggio di bilancio, la Sgds deve fare utili. Sapere che ora l’Amministrazione ci crede e investirà è importante. Ricordo però che questa società ha sempre pagato ogni dipendete, anche nella difficoltà”.

Inizia quindi la nuova era della Sgds che, nuova sede a parte in fase di definizione, potrebbe presto dover gestire anche l’illuminazione pubblica se al comune riuscirà la chiusura del contenzioso in atto: “Sono passati quattro anni da quel bando, neppure si parlava di smart cities. Dobbiamo rivederlo e vorrei che poi a gestirlo fosse la nostra società”. Si vedrà, di certo quella mossa porterebbe a un rientro rapido e quindi a un miglioramento di conti.

C’è poi la partita del piano rifiuti, con l’Ata che deve prendere decisioni importanti “e che ora affrontiamo sapendo che Fermo ci ha chiesto un aumento del 10% per il conferimento in discarica” conclude il direttore che annuncia anche una riorganizzazione del personale, 45 dipendenti più 35 interinali, del suo uso in base alle possibilità per rendere tuti operativi. Quel personale a cui anche il sindaco chiede “massimo impegno perché solo insieme si rimettono in ordine i conti”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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