FEREMO – Due giorni alle elezioni per scegliere il nuovo sindaco di Fermo e la Cna lascia sul tavolo dei candidati delle priorità non più rinviabili: nuove politiche fiscali, burocrazia, legalità, progettualità.
Sono in realtà sette i comuni al voto, in cui è presente il 23,59% della realtà economica insediata, cioè 4283 imprese, di cui 1244 artigiane (il 20,33% del totale delle aziende artigiane provinciale). A Fermo sono 3306 le imprese attive, di cui 1025 artigiane e 734 a conduzione femminile, per un totale di 10550 occupati registrati. Sempre a Fermo, tra il 2010 e il 2020 (dati al 30 giugno), hanno chiuso 447 aziende, pari al -11,91% (il dato provinciale segna -11,53%).
“Per stimolare una riflessione sulle condizioni in cui si fa impresa oggi, abbiamo illustrato ai candidati la situazione economica del capoluogo – riferiscono i vertici CNA Paolo Silenzi e Alessandro Migliore – offrendo un contributo propositivo di idee ed evidenziando quattro tematiche principali di interesse, affinché i provvedimenti locali non aggiungano criticità a criticità”.
Su questa linea si muovono le proposte dell’associazione di categoria: “E’ necessario agire su nuove politiche fiscali – dice Paolo Silenzi - riducendo il carico, applicando principi di equità fiscale e di uguaglianza di capacità contributiva. Un esempio? L’innalzamento della deducibilità dell’IMU, battaglia della CNA, è realtà e ha contribuito senza dubbio ad anticipare il ‘tax free day’ al 31 luglio, il giorno in cui l’imprenditore inizia a guadagnare per se stesso invece che per pagare le tasse, e far scendere al 59,7% la pressione fiscale totale”. La burocrazia, altro costo per le imprese, al pari delle tasse: “Incide su competitività, costo del lavoro, sul prodotto finito – commenta Migliore – le parole d’ordine devono essere semplificazione, autocertificazione, digitalizzazione, per arrivare ad un impatto che sia zero sui costi aziendali”.
Altro esempio: per avviare un’attività di autoriparazione sono necessari fino a 86 adempimenti, 30 enti con cui raffrontarsi da contattare 48 volte, per un costo di oltre 18.500 euro. Il tema della legalità fa il paio con quelli della sicurezza e dell’abusivismo: “La volontà di contrasto alle attività illegali, abusive, irregolari deve essere netta – specifica il Presidente – inoltre legalità per CNA vuol dire favorire adeguato accesso al credito, azione che i Confidi possono agevolare se si consente loro, ad esempio, di utilizzare fondi pubblici per erogare finanziamenti di piccolo importo”.
E poi la progettualità che include la necessità di pianificazione, visione comune, strategica e condivisa utile al rilancio del territorio in un panorama decisamente incerto e mutato: “Torniamo a ribadire la necessità di un ente pubblico-privato, sull’esperienza positiva del GAL, ad esempio – concludono Silenzi e Migliore – gestito con serietà, onesta, competenza, professionalità, che si occupi di progettazione e sviluppo industriale del territorio. Ad oggi non esiste ma la drammatica realtà che viviamo ci impone la riprogrammazione veloce di modelli e condizioni, pena la scomparsa di distretti, professionalità, economie”.