di Raffaele Vitali
SERVIGLIANO – Il re ha un solo nome: Luca Innocenzi. Dopo aver dominato le due quintane di Ascoli Piceno conduce dall’inizio alla fine la Giostra dell’Anello di Servigliano. Vittoria in voltata, ma mai in discussione, su Porta Navarra. Una Giostra che lasca sul campo anche un’altra certezza: il serviglianese Mario Cavallari sta diventando davvero un bravo cavaliere e fino a che ci sarà lo squalo di Folignate ha tempo di crescere.
Impatta sul pubblico il rinvio per pioggia di una settimana, ma era preventivabile perché eventi di questo tipo attirano i turisti, che si organizzano, ma con lo spostamento poi diventa tutto più difficile e si torna alla rievocazione per gli appassionati locali.
“Per fortuna abbiamo giovani protagonisti, che sanno guidare lo sviluppo della nostra città, questo è un torneo radicato nella storia, ma giovane e capace di guardare la futuro. Siamo parte della sfida del dare identità turistica al territorio. Ci stiamo impegnando anche sui social, perché dobbiamo essere protagonisti. Di certo siamo uno degli eventi più spettacolari della regione Marche e con il nostro impegno sapremo crescere” sottolinea in apertura Marco Rotoni, fino a questa sera Magnifico Messere.
Dopo il riscaldamento, necessario per testare la pista che è stata provata dalla pioggia di giovedì, la consegna del fazzoletto da parte della dama al cavaliere. Ad aprire la 56esima edizione del torneo Cavalleresco, in un silenzio irreale, è Mario Cavallari. Per lui la sfida con il tempo e con il palo bianco che regge i tre anelli che nella prima tornata valgono 70 punti e hanno un diametro di 7 centimetri. “Una cavalla che è migliorata” commenta Gianni Vignoli che affianca ‘la voce’ della giostra, Maurizio Marinozzi, che comunica i 562 punti.
Il secondo a scendere in pista è Paese vecchio con Lorenzo Melosso “che cavalca un cavallo maschio di sette anni, alla prima esperienza a Servigliano”. Mentre per il cavalier ascolano è la quarta volta. Chiude la tornata con 3 decimi in meno di Cavallari e incassa 568 punti.
Squillano le chiarine, entra Nicholas Lionetti da faenza, ala terza volta con i colori di Porta Navarra. “Un cavallo pulito, con una bella azione. Peccato per la bandierina abbattuta”. Ma è andato così veloce che no risente della penalità e così con 597 punti passa intanto in vantaggio.
La pista un po’ più lenta, ma tutti dopo i primi tre cavalieri attendono Luca Innocenzi per capire davvero i tempi di gara. Corre il campione che ad Ascoli n perde mai, per molti con Lionetti è il favorito. “Corsa pulita, diventa decisiva la curva di desta tra primo e secondo anello” spiega Vignoli.
Ultimo di tornata è Pierluigi Chicchini, sula carta arriva con il record della pista, ma il passo non è quello di una volta. Dopo u aio d’anni di assenza deve riprendere il ritmo, è evidente. “Ha fatto fatica e infatti è stato il più lento”.
La seconda tornata si complica con l’anello che rimpicciolisce a 6 centimetri, ma vale anche 80 punti. Cavallari, che difende i colori di San Marco, no trema e porta a casa 614 punti e soprattutto tre anelli. Mentre due ne prende Lorenzo Melosso che i questo modo ese praticamente di scena in vista della terza e decisiva tornata.
Lionetti sa di non poter sbagliare e quindi non corre troppo, ma che ci credesse chiude la sua seconda tornata urlando ‘vaiiii’ al cavallo e prendendosi l’applauso della tribuna d’onore. Una prova pulita, ritmo continuo e lancia sicura. “Ha saputo tenere su il cavallo che scivolava in un paio di punti” aggiunge il commentatore tecnico. Chiude con 610 punti.
È il momento di Innocenti, è il giro forse decisivo, perché poi è difficile che bagli con gli anelli. La cavalla è nervosa, ma lui la gestisce al meglio e con la mano sinistra la governa chiudendo con il miglior tempo di giornata: 1'008. Per Chicchini la seconda tornata deve essere quella del riscatto, altrimenti no gli resterà che un’ultima sessione di routine.
L’ultimo anello vale 100 punti ed è largo 4.5 centimetri. L’odine di partenza si inverte, l’ultimo in classifica corre per primo. Il suo obiettivo, dopo l’errore precedente, son i tre anelli. E li porta a casa, ma per riuscirci il tempo si allunga e la chiusura, tra gli applausi di un educato pubblico, è con 648 punti.
Quando entra Porta Marina si respira l’odore della delusione, le aspettative erano altre. Ma è evidente che anche campioni hanno bisogno di tempo e preparazione, altrimenti anche il cavallo migliore poi diventa lento. Mentre gli addetti alla pista eliminano ogni avvallamento, il silenzio resta protagonista, si posson sentire anche i rumori delle linguette delle birre che vengono stappate. È la magia di una rievocazione che vive di precisione, concentrazione qualche colpo basso, come quando dalla curva degli ultras c’è chi prova a distrarre cavallo e cavaliere urlando prima dello scatto finale.
Emozionante la sessione di Mario Cavallari, il figlio di Servigliano, che concentratissimo non sbaglia, chiude così la sua giostra con nove cerchi, elemento fondamentale per la sua carriera. Un buon tempo, peccato per una penalità. Ma quando scende dal cavallo, l’abbraccio con il suo staff è il vero premio. “Una grande crescita rispetto all’anno scorso, ha guidato bene la cavalla, ha lavorato bene” ribadisce Vignoli. Forte del podio a Servigliano scendere in pista con Foligno.
Il penultimo a entrare è Nicholas Lionetti, agguerrito. Potendo sarebbe sceso per aggiungere due gambe alle quattro del suo cavallo. Ottimo tempo, grande precisione, di più non poteva fare, è la seconda tornata che potrebbe pesargli sulle spalle, quei sette decimi che l’hanno diviso da Innocenzi.
Il folignate entra alle 1915, il sole bacia solo la curva est, il clima è ideale per l’atteso trionfo. “vai Luca” urla lo spicchio di Santo Spirito. Tutto normale per lui. E che non tremi lo dimostrano precisione e tempo, quel tanto che basta per vincere con 15 punti di vantaggio sull’ottimo Lionetti (1906 contro 1891).
Una grande giostra, equilibrata, decisa da pochi decimi. A riprova che la pista più lenta favorisce la precisione di grandi cavalieri come quelli che Servigliano ogni anno riesce a ingaggiare per entusiasmare residenti e turisti. Una cittadina che sa fare anche squadra come dimostra la presenza del sindaco di Fermo e dei rappresentati di Ascoli Piceno, oltre al quintanaro d’adozione Alessio Terrenzi, presidente del consiglio uscente di sant’Elpidio a Mare.
Può essere soddisfatto il sindaco rotoni per due motivi: rievocazione di successo, nonostante i tempi dilatati per il rinvio, un campioncino serviglianese che cresce e per un po’ ancora difenderà i colori del comune, poi sarà il mercato a dire quanto varrà Cavallari. Che ha tempo per crescere visto che Innocenzi, vincendo questo palio, arriva a quota 8, agganciando due miti del passato, Emilio Mordente e Gianfranco Ricci, e ora ha la possibilità di diventare il re indiscusso di castel Clementino.