FERMO – “Sono felice di essere parte di un progetto così ambizioso che parte dal settore giovanile ed arriva fino alla prima squadra”. Alessandro Bolognesi, Bolla per gli amici, torna in campo, o meglio dietro una scrivania di basket serie A. In questo caso A2. La chiamata per il dirigente cresciuto tra Porto Sant’Elpidio e Montegranaro, diventato grande in maglia Poderosa e poi sbloccato a Napoli, è arrivata dalla Rivierabanca Basket Rimini.
L’ambiziosa compagine che quest’anno dovrà vedersela anche con la VL Pesaro gli ha affidato il ruolo di Direttore Tecnico. “Si tratta di un innesto importante che va a certificare la volontà della società di continuare il proprio percorso di crescita, andando ad inserire una figura professionista che lavorerà a stretto contatto con lo staff tecnico della prima squadra e con una particolare attenzione anche per quel che riguarda lo sviluppo del settore giovanile delle società collegate al mondo RBR” spiega la società.
Classe 1988, un passato da giocatore e un futuro ben chiaro da dirigente, ha ricoperto il ruolo di generale manager della Poderosa Montegranaro tra la serie B e la A2. Poi la chiamata come DS da Napoli che ha accompagnato fino alla promozione in A1.Per Rimini è una nuova competenza che va a implementare la struttura dirigenziale già esistente.
A volerlo fortemente il direttore sportivo Davide Turci legato da stima e amicizia con Bolognesi: “Anche qualche anno fa si era paventata l'ipotesi di un suo ingresso in società, ma i tempi non erano maturi. Dal punto di vista lavorativo, si tratta di una figura a tempo pieno che a noi mancava, lo possiamo definire Direttore Tecnico ma la cosa più importante è che andremo a mettere un tassello necessario per strutturarci e per progettare un ulteriore step di crescita del Club”.
A stimolare Bolognesi proprio il doppio impegno con adulti e giovani: ”Una società che ho conosciuto grazie a Davide Turci, il suo amore verso la città e verso il club, devo esser onesto mi aveva già travolto ed intrigato negli scorsi anni. Parlando poi con il presidente Maggioli e con Paolo Carasso ho avuto modo di toccare con mano anche le potenzialità e la solidità del progetto RBR e non vedo l'ora di iniziare questo percorso soprattutto dopo un anno in cui son stato fermo. Avevo bisogno di sentir nuovamente dentro di me quella scintilla e quella passione che ho potuto respirare al Flaminio”.
r.vit.