di Francesca Pasquali
FERMO - Mengone Torcicolli si fa in otto. La maschera del Carnevale fermano “destagionalizza” e arriva nei quartieri della città. Assieme ai suoi amici, maschere tradizionale pure loro. Fermo non si arrende a un anno senza Carnevale. Dopo la diretta tv dal teatro dell’Aquila a metà febbraio e l’annullamento di quello estivo un mese fa, il Comune ci riprova. Con otto appuntamenti nei quartieri. Si parte il 2 settembre da Santa Caterina (piazza della Sagra della bruschetta, in caso di maltempo in piazza Sagrini), per proseguire il 3 a Capodarco (largo dei Clareni), il 4 a Torre di Palme (largo Milone), il 5 a Campiglione (pista polivalente), il 9 al Tirassegno (centro sociale), il 10 a Marina Palmense (piazza della Concordia), l’11 a Lido di Fermo (centro sociale) e il 12 a Lido Tre Archi (centro sociale). Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito e cominciano alle 21.15, tranne quello del 12 che parte alle 18.30. Per partecipare serve il Green pass. Aggiornamenti sulla pagina Facebook “Baraonda il carnevale di Fermo e Porto San Giorgio”. «Mengone – spiega il direttore artistico Marco Renzi – ospita gli amici che si incontrano nelle varie commedie: Pulcinella, Arlecchino, Meneghino, Fagiolino e altri. È l’ultimo atto di un’operazione spericolata del Comune». Cominciata nel 1995, quando Marino Miola interpretò per la prima volta il burbero Mengone Torcicolli. «Negli anni – prosegue Renzi –, abbiamo continuato a tenere accesa la luce su una figura che appartiene al Carnevale e a questo territorio, protagonista di dieci commedie di Andrea Longino Cardinali, conservate alla biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata». Lo sprint finale l’ha dato il riconoscimento, da parte del Ministero dei beni culturali, di Carnevale storico a quello fermano. Poi, è arrivata la pandemia. E carri e maschere sono passati in secondo piano. Ma «rinunciare del tutto alla festa avrebbe significato spezzare la continuità che è un ingrediente fondamentale quando parliamo di tradizione», spiega l’assessora alla Cultura Micol Lanzidei. «Si riparte dalle famiglie, dai centri sociali che sono i centri nevralgici dei quartieri, da un messaggio di speranza, solidarietà, incontro e leggerezza», aggiunge. E chissà che il “Mengone & Friends” non diventi un appuntamento fisso, una specie di festival. L’idea è dell’assessora al Turismo Annalisa Cerretani. «Ci addentriamo nella destagionalizzazione – dice –, prima dell’inizio della scuola. Sappiamo che i nostro è un turismo di famiglie che, a giugno e settembre, spesso trovano poche iniziative. Una potrebbe essere questa». Per l’assessore al Commercio Mauro Torresi, gli spettacoli carnevaleschi nei quartieri sono la prova che «l’amministrazione guarda a tutta la città e non solo al centro storico».