FERMO – Le promesse si mantengono- doveva arrivare nel 2020, ma l’esplodere della pandemia l’aveva bloccato. Ora, con il tour alle porte, Francesco Bianconi, il front man dei Baustelle, è pronto per il teatro dell’Aquila.
Data zero, con residenza per preparare al meglio i concerti, per Bianconi e la ‘Stupefacente Band’ che lo accompagna. Appuntamento con il 48enne vocalist a maggio, il 13, prima che poi salga sul pullman in direzione Firenze, Roma e mezza Italia.
Merito ovviamente di Tam, che quando si parla di musica contemporanea è sempre il partner perfetto del Comune e dell’assessora Micol Lanzidei. “Un altro nome amato e apprezzato che si somma a quelli che in questi mesi hanno calcato il palcoscenico del nostro teatro, da Tozzi e Raf, a Fiorello, a Baglioni, fino all’atteso Samuele Bersani ad aprile, segno e testimonianza del fatto che il Teatro dell’Aquila viene scelto come sito ideale per avviare progetti in cui cultura e qualità sono unite in un connubio speciale”.
Che il teatro cittadino, perno del tour di ogni turista, sia il punto di forza è innegabile: “Uno dei contenitori culturali più importanti del territorio marchigiano. Negli anni – aggiunge Giambattista Tofoni, numero uno di Tam –abbiamo portato su questo straordinario palcoscenico artisti del calibro di Pat Metheny, Paco De Lucia, Stefano Bollani e, da ultimo, Jonny Greenwood”.
Durante il concerto Bianconi presenterà i suoi ultimi lavori in studio, in una summa ideale della sua prolifica produzione, dai progetti più recenti ad incursioni nel recente passato, ma non solo: il cantautore ha infatti pensato questo nuovo tour come “una storia a parte” dove protagoniste saranno “elettricità, percussione, tensione e massa sonica. Per questo – conclude Bianconi - l’atmosfera minimale dei miei due album sarà contaminata e aperta a sconvolgimenti e arrangiamenti”.
Sul palco ci saranno Angelo Trabace al pianoforte; Zevi Bordovach all’harmonium, Moog e Mellotron; Alessandro Trabace al violino; Sebastiano de Gennaro alle percussioni e al vibrafono; Stefano Pilia alla chitarra; Enrico Gabrielli a sassofoni, clarinetto, flauto e sintetizzatori. Un gruppo con un’estrazione musicale e un approccio non convenzionali provenendo da mondi musicali quali la classica, il jazz, la sperimentazione sono tutti abituati alla musica scritta quanto all’ improvvisazione”.