ANCONA – “Sembrava Beirut”. Un boato, poi le fiamme e il porto di Ancona che diventa una palal di fuoco. Così si sono svegliati gli anconetani, poco dopo mezzanotte e mezzo. Un incendio di vaste proporzioni è divampato nelal zona cantieristica del porto. Sedici squadre di vigili del fuoco sono entrate in azione, ma intanto le fiamme crescevano come l’enorme colonna di fumo.
Hanno lavorato tutta la notte per riuscire a circoscrivere l'incendio divampato all'interno del capannone ex Tubimar. Le operazioni di spegnimento, fanno sapere i pompieri, andranno avanti comunque per tutta la giornata. Le fiamme, che a quanto pare non hanno causato feriti, hanno anche provocato esplosioni nel capannone, avvertite distintamente anche da molto lontano, oltre a una colonna di fumo alta e densa che ora si sta abbassando e si spostando verso sud.
Le fiamme avrebbero distrutto alcuni camion e le strutture dei capannoni interessati, dove potrebbero trovarsi solventi, vernici e altri materiali potenzialmente tossici. Nella zona ci sono una ditta che produce azoto liquido, una centrale elettrica, un impianto di metano.
Il Comune ha “chiuso in via precauzionale tutte le scuole di ogni ordine e grado, le università, i parchi e gli impianti sportivi all'aperto, in attesa delle analisi e delle indicazioni delle autorità sanitarie, dell'Arpam e degli esiti dei sopralluoghi dei Vigili del fuoco». L'alta e densa colonna di fumo è visibile anche da diversi chilometri di distanza e si sente un odore acre in città. «Si raccomanda - ribadisce il Comune - di tenere chiuse le finestre e di limitare gli spostamenti non necessari”.