FERMO – ‘Il dono dell’infinito’ approda a Torre di Palme. Il comune di Fermo è alla quarta edizione di ‘Marche Storie’ e cambia la sua natura. “Nato per valorizzare la storia del singolo borgo, la sua identità, vicende realmente accadute poi drammatizzati da Adolfo Leoni e Proscenio. Abbiamo una passione per le storie umane, personali. All’interno di fatti accaduti, abbiamo sempre trovato l’aspetto più familiare. Quest’anno si cambia e si punta a livello regionale sulla poesia. Diverso è quindi il modo in cui si trasmette e si coinvolge il pubblico” spiega l’assessora alla Cultura di Fermo, Micol Lanzidei.
Le Marche sono una regione ricchissima di poeti, partendo da Leopardi che viene richiamato nel titolo. “Infinito come tempo e ciclicità, lo spettacolo attraversa diversi secoli. Uno spettacolo itinerante fisicamente e temporalmente, il tutto legato all’esserci sempre dell’uomo, alla sopravvivenza dell’anima nel tempo”.
La permanenza nel tempo e nello spazio alla ricerca dell’immortalità dell’essere umano. “Un festival che abbina allo spettacolo curato da Adolfo Leoni, portato in scena da Proscenio Teatro, le visite ai musei. Avremo attività didattiche pomeridiane legate alla creazione di amuleti, momenti musicali affidati a due cori, Cai e Canticum Novum, e a una ballerina, la curia terrà tutte le chiese aperte e visitabili e con Galee Sibilline si potrà visitare il bosco del cugnolo in notturna” prosegua l’assessora. Aggiunge Sara Bernetti di Fermo Musei: “Terremo il museo archeologico aperto sabato e domenica fino alle 22, giorni in cui alle 1730 si terrà il laboratorio per la creazione dell’amuleto, simbolo di eternità e protezione, un oggetto che esiste da sempre”.
Il comune per la sua partecipazione al festival regionale ha scelto la coda dell’estate, visto che la destagionalizzazione deve essere un must della programmazione.
Nel tema entra Adolfo Leoni: “Ed io che sono?’ si domandava Leopardi. “Questa domanda vale anche per noi: siamo i conti bancari, le case sfarzose, le ambizioni, il potere dell’anello di Tolkien o altro? Quando cerchiamo l’infinto nella droga, nelle donne, nelle amanti, nella politica, ma poi riprendiamo al ‘non è per questo’ di Clemente Rebora e riprendiamo a cercare”.
Leoni ha scritto tre testi sul cammino dell’uomo alla ricerca della sua risposta. “Tacito citando la Germania dice che il popolare alla ricerca del deus che desse spessore alla vita. Ma se ‘non è per questo’ bisogna continuare a cercare”
Leoni ben si è incrociato con De Bernardin, l’attore dalla calda voce, che ha scelto poi le poesie che completano gli scritti del giornalista scrittore. “Il tema del ‘dono dell’infinito’ voluto dal direttore artistico Davide Rondoni è provocante in una società che vive nella ‘profondità della superficie’, il che significa che non ci chiediamo più nulla su quello che accade. Invece, la poesia che trivella i cumuli di immondizia che ci portiamo addosso”.
Ad animare i testi di Leoni e le poesie ci saranno una serie di personaggi interpretati dal team di Proscenio. De Bernardin ha apprezzato il cambio di tema, dalle storie alla poesia: “Non sono uno che pensa che la poesia sia personale, per me va recitata e condivisa. Son un fanatico della condivisione e questo mi unisce ad Adolfo, non ci piace la volgarità per cui abbiamo unito infinito ad anelito e spirito”.
Per tutti, raffinato non significa incomprensibile, il nostro compito è rendere la poesia spettacolare, usando quella capacità che ha di far scattare qualcosa dentro di noi. I poeti che abbiamo scelto si incarneranno in figure allegoriche, creando un passaggio del tempo dal dopoguerra a oggi.
Chi si perderà tra le vie di Torre di Palme da oggi a domenica, orario di inizio le 1830, incontrerà tra gli altri un soldato reduce della seconda guerra mondiale, un hippie accecato dall’amore, uno yuppie e poi l’angoscia del grunge fino ad arrivare al millennial e al luogo da cui tutto inizia, l’Infinito di Leopardi.
"Orario perfetto per favorire poi l'afflusso in bar e ristoranti, una perfetta sinergia " aggiunge l'assessore Torresi.
Poesie accompagnate da musica e ballerina con Leoni “unico poeta vivente” tra Santori, Vitali, Matacotta e Volponi, oltre a versi di grandi autori stranieri. : le poesie saranno estremamente dense e diverse arriveranno da poeti stranieri.