di Raffaele Vitali
PORTO SANT’ELPIDIO – Imprese della moda, come aiutarle? La Regione ci prova attraverso i nuovi bandi finalizzati a usare al meglio le risorse europee.
Federmoda, il braccio armato della Cna di Fermo e regionale, ha chiamato a raccolta i vertici della politica, ma anche i tecnici, come Roberto Bedini e Paolo Mariani, a Porto Sant’Elpidio. “La nuova programmazione va indirizzata al meglio” sottolinea Alessandro Migliore, per anni direttore della Cna di Fermo. Ne è convinto anche il sindaco Massimiliano Ciarpella: “Parliamo di calzature, di cappello, di un settore che per il territorio è fondamentale e deve crescere. Nel possibile, noi ci siamo per aiutare a trovare le migliori risposte”.
La Cna schiera i suoi vertici di Fermo e Ascoli, con i direttori Caranfa e Balloni. Manca Doriana Marini, ma dal Giappone ha mandato un breve saluto: “La prima cosa è conoscere le opportunità, il Tavolo regionale della moda ci fa sentire protagonisti, anche nel campo della formazione di cui abbiamo bisogno per promuovere il made in Italy. Chiediamo alla Regione di promuovere momenti di confronto tra i marchi della moda e le aziende artigiane del territorio, solo tutelando la filiera si rende attrattivo il mestiere della moda”.
A guidare il Tavolo della Moda è Andrea Putzu, che incassa il grazie del presidente Cna, Emiliano Tomassini: “Le piccole imprese hanno bisogno di eventi e facilitazioni per entrare nei nuovi mercati. E questo lo facciamo anche grazie alla Camera di Commercio guidata da Gino Sabatini”.
Dal bando sulla digitalizzazione a quello per i voucher destinati alle fiere estere, l’asse Camera-Regione funziona. “Dobbiamo cavalcare un buon momento, che ha delle insidie. Inserire export manager nelle imprese è una nuova sfida. Da Porto Sant’Elpidio dobbiamo far partire grandi progetti” sottolinea Sabatini.
Retribuzioni, flessibilità dell’orario e welfare aziendale sono altri tre perni della Marini per avvicinare di nuovo i giovani alla manifattura. Spunti che finiscono sul taccuino dell’assessore Andrea Maria Antonini. Che ha in Putzu un continuo stimolo: “A Bruxelles potrò presentare un parere sull’innovazione la prossima plenaria, ne discuteremo con le associazioni. Guido l’intergruppo della macro regione Adriatico Ionica e non appena Sabatini sarà nominato presidente della stessa rete camerale (il 10 ottobre, ndr), potremo raggiungere obiettivi importanti. Guido il Tavolo della Moda, merito dell’ex assessore Carloni e oggi di Antonini, che ho ‘ristretto’ per renderlo più operativo”.
Ruolo chiave ce l’ha Unico, lo ribadisce Putzu: “Perché il problema dell’accesso al credito è reale e senza il Confidi molte imprese non riuscirebbero ad accedere ai finanziamenti. Insieme con il dirigente Rocchi e l’assessore Aguzzi abbiamo lavorato per i bandi finalizzati alla formazione di orlatrici, tagliatori, montatori, modellisti. Bandi per disoccupati e inoccupati che noi formeremo garantendo veri posti di lavoro, piuttosto che dare fondi per far restare qualcuno in casa”.
Per Migliore un punto cardine resta l’innovazione di settore. Quello che la dirigente Stefani Bussoletti, nelle sue slide, riassume sotto il cappello ‘Strategie di specializzazione intelligente’. È l’assessore regionale Andrea Maria Antoni entra nel merito delle azioni per un territorio, ma vale peer tutte le Marche, in difficoltà da qualche anno, tanto che “abbiamo più fondi perché regione in transizione, verso un posizionamento più in alto”.
Richiama la Svem, la società di Sviluppo guidata da Andrea Santori per far comprendere anche l’operatività: “Stiamo portando aziende virtualmente negli Usa, faremo venire degli americani a conoscere le nostre aziende, con un gruppo di influencer, perché far conoscere artigianalità e qualità del prodotto è determinante. Come lo è formare i giovani, attirandoli. Lo faremo usando i Por Fesr e gli Fse, fondi diversi che parlano alle aziende e alle persone. Insieme parliamo di un miliardo di euro a disposizione” precisa Antonini.
La difficoltà è anche orientare le aziende nelle scelte. “Dobbiamo intercettare fondi e risorse, cercare di avvicinare chi vuole investire nel territorio. Con i fondi punteremo sull’innovazione, di cui parlava Migliore, sulla sostenibilità del prodotto. Nell’ultima edizione della fiera ‘Tra noi’ c’era una sola azienda marchigiana e questo perché siamo indietro a livello di sito, Instagram e profili vari. Troppo spesso abbiamo il contenuto, ma ci manca il contenitore che vende il prodotto. Dobbiamo evolvere. Peer questo nel prossimo bando sull’internazionalizzazione ci sarà una parte dedicata al pacchetto immagine”.
Digitalizzazione che deve diventare protagonista anche nei processi di prodotto “per abbattere i costi e aumentare la qualità”. Al momento c’è un bando sulla ricerca del prodotto aspetto, con 45 milion. In arrivo uno sul calzaturiero per l’innovazione, con una sezione dedicata all’interno di quello generale per l’industria.
E poi quelli sulla internazionalizzazione, i voucher camerali, i bandi per start up innovative. E poi 10 milioni per acquisto di attrezzature e consulenze per le Pmi. “Insomma – conclude Antonini – le possibilità ci sono. Bisogna però saper anche spendere le risorse, quindi fare progetti efficienti”.
Sul credito è convinto che sono in arrivo novità importanti, “ne ho parlato con Bitonci”, e intanto si lavora con Unico che gestirà 90 milioni di euro, “destinati anche alle aziende agricole”. L’incontro, dopo l’elenco dei bandi affidato alla Bussoletti, molti premiano le reti tra piccole aziende, è proseguito con gli spunti di Paolo Mariani, dg Unico, Roberto Bedini, NextLab, e Lucia Trenta, Marche Innovation Hub.
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