FERMO – Code in via Leti, lunghe. “Ma necessarie”. Sono i fermani chiamati a effettuare un tampone in auto, il drive through, per controllare eventuali positività al Covid. Normalmente il servizio non crea problemi, ma questa mattina qualcosa ha complicato l’iter. “Abbiamo avuto una emergenza, i numeri sono aumentati all’improvviso e ci siamo trovati ad avere quasi duecento tamponi tutti concentrati nella mattinata” spiega il direttore dell’Asur 4, Licio Livini.
Puntuali sono scattate proteste e critiche sui social, alcuni post hanno anche paventato possibili problemi sanitari. “Posizioni prive di fondamento. Questo sistema dei tamponi in auto è consolidato, lo utilizzano in tutto il mondo. Viene fatto in sicurezza. È ridicolo parlare di rischi perché le persone sono dentro le auto, hanno le mascherine. E anche se le levano, cosa che dovrebbero fare solo per il tampone, ci sono ampie distanze. Per cui non mettiamo in giro comunicazioni sbagliate, il virus non si passa respirando all’aria aperta se si sta a distanza” ribadisce il direttore.
Che poi chiarisce: “Da domani i tamponi saranno divisi, 100 al mattino e 100 al pomeriggio nel caso ne fossero necessari ancora duecento al giorno come accaduto oggi. Ma ripeto, questa mattina è successo qualcosa di straordinario e di urgente a causa di alcune situazioni tra scuole e aziende”.
L’efficienza del sistema non è in discussione, anzi: “Siamo in grado, dalla richiesta del medico di base e del pediatra, di effettuare il tampone e di dare la risposta entro 36 ore, direttamente sul computer del dottore”.
Insomma, una mattina di disagi, frutto dell’imprevedibile, “avremmo potuto organizzarci meglio, ma è stato davvero un susseguirsi di richieste improvvise”, ma che dimostra la buona risposta del sistema sanitario dell’Asur 4.
Raffaele Vitali