*Raffaele Vitali
La morte di due ragazzi nel giro di poche settimane durante il loro periodo di formazione che dalla scuola li porta dentro le aziende, è diventata un duro attacco al sistema didattico. Mentre bisognerebbe accendere il faro, anche della comunicazione, sulla sicurezza sul luogo di lavoro.
C’è chi parla di abolizione del sistema dell’alternanza scuola-lavoro, che tra l’altro ormai da anni è stata sostituita dai Pcto, percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento. Chi addirittura di eliminare gli stage per i professionali. Ma la questione è un’altra. Il dibattito deve concentrarsi sul bene da preservare, raggiunto dopo oltre 20 anni di riflessione dentro e fuori dal Parlamento.
L’alternanza è un bene prezioso che va custodito e attuto bene perché il vero problema è da troppi anni lo scollamento tra lavoro e preparazione. Se c’è un male dentro il sistema educativo, è proprio nel fatto che lascia i giovani al margine della vita, del futuro, e le imprese senza orizzonte.
I percorsi che permettono ai giovani di entrare in contatto con le imprese vanno solo affrontati in sicurezza, come tra l’altro avviene nel 99,9% dei casi. Poi ci sono le fatalità. Gli Artigianelli, per stare alla cronaca, sono una garanzia per chi li frequenta: il tasso di occupazione nel settore di preparazione è molto alto. E da lì non escono 16-18enni pronti per essere sfruttati, come dicono i ‘portatori di valori e verità’ in questi giorni, ma operai specializzati, quelli che per il Paese valgono quanto un laureato, perché tassello fondamentale del sistema.
E questo vale in generale per l’alternanza. si critica che non serva. Anche qui, dipende dall’istituto di partenza. vedere quello che il mondo riserva, rispetto a quello che si studia, è importante. Anche se ti ritrovi a fare le fotocopie perché magari uscendo da una scuola umanistica in pochi giorni non hai modo di affermare le tue competenze. Ma anche lì, imparando il senso del tempo, il rispetto del ruolo, l’ascolto del superiore c’è qualcosa di buono.
Quindi, superiamo l’ottica del padrone sfruttatore, ma agiamo sullo sviluppo di sistemi sempre più integrati, potenziando i laboratori dei professionali, aumentando i controlli, facendo sì che anche i docenti si sentano davvero coinvolti, magari premiandoli se all’alternanza scuola lavoro danno un vero contributo.
*direttore www.laprovinciadifermo.com - consigliere Odg Marche