SERVIGLIANO – Una delle prime maestre d’Italia laureata i pedagogia. Poi preside e fiduciaria. “Una vita dedicata alla scuola e all’insegnamento”. Questa è stata per generazioni di fermani Maria Luisa Mancini. Servigliano il scentro della sua azione, ma in realtà riferimento per la vallata del Tenna.
Anni di vita tra i banchi che ha deciso di raccogliere in un volume, edito da Andrea Livi: “Sulla via del sapere – Scuola Primaria”. La presentazione, nella sua Servigliano, oggi alle 17 nel teatro comunale. Il libro (230 pagine) si divide in varie sezioni e racconta le esperienze e l’evoluzione della scuola, dal dopoguerra ad oggi: la didattica, l’ascolto, i metodi.
La maestra Maria Luisa, per 35 anni nella scuola elementare poi primaria a Servigliano, ma in precedenza anche in vari plessi del Fermano, è ben raffigurata dall’immagine di copertina: lei che prende per mano uno dei suoi 7 nipoti, Damiano, e percorre la via che unisce la propria abitazione al palazzo che un tempo ospitava la scuola elementare. “La maestra ci ha fatto amare la scuola con il sorriso” è il commento di tutti a Servigliano e nei paesi vicini.
Del libro parla lei stessa. “Nel libro vi sono delineati riflessioni, suggerimenti, pensieri, errori da evitare, il tutto proveniente dal mio lungo iter quale insegnante. Diplomandomi all’Istituto magistrale San Giuseppe di Macerata, iniziai quale insegnante di educazione fisica nella scuola media. Ebbi modo così di conoscere il mondo della scuola. Poi, superato il concorso magistrale, entrai con entusiasmo nel mondo della scuola elementare.
Ma ero un po’ delusa, non mi sentivo preparata per affrontare un lavoro così importante e basilare. Ecco perché mi iscrissi alla facoltà di pedagogia a Urbino: per cercare di affrontare con serenità, competenza e autorevolezza il mio compito. La pedagogia e la psicologia mi hanno consentito di capire meglio l’evoluzione delle idee in materia di educazione-istruzione e di dare quindi un orientamento al progressivo succedersi dei sistemi scolastici”.
