FERMO – Screening di massa nei comuni capoluogo delle Marche, prima, in quelli sopra i 20mila abitanti, poi, per arrivare a tutta la Regione ad anno nuovo.
Il progetto voluto dall’amministrazione Acquaroli domani vivrà una giornata importante con il tavolo di confronto tra sindaci, Asur e Regione. Ma intanto emergono dubbi e necessità a fronte di un’azione che piace a tutti.
“Il 18 dicembre si deve partire. Bisogna valutare la fattibilità, ogni persona deve aspettare un quarto d’ora, quindi servono spazi ampi. Noi – spiega il sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti – stiamo valutando due tre sedi”. Uno screening gratuito, ma su base volontaria. Chiaro quindi che servirà l’impegno dei cittadini. Per tutti è utile “a individuare le persone asintomatiche e così poter metterle in isolamento prima che possano magari trasportare il Covid altrove”.
A Fermo la musica non cambia. “Uno strumento utile, ma attenzione. Quella che avremo – precisa il sindaco Paolo Calcinaro – è una fotografia, ma questo significa che sarà utile se il tutto verrà fatto in 3, massimo quattro giorni”.
Considerando che potenzialmente a Fermo potrebbero presentarsi 22mila cittadini allo screening sierologico, facile intuire la complessità dell’azione. Con l’Asur 4 ,il Comune sta valutando la zona migliore e sembra prevalere quella dietro il Fermo Forum, facilmente raggiungibile dalle auto e controllabile.
Ma serve personale, un’ottantina di persone potrebbe metterle in campo l’Asur 4, altrettante arriveranno da volontari e croci. “Siccome non possiamo sbagliare, piuttosto prendiamoci qualche giorno in più prima di iniziare, ma serve una forza in campo importante” aggiunge Calcinaro.
Linea di pensiero comune anche con Maurizio Mangialardi, capogruppo Pd in regione: “Uno screening che ha senso solo se in tempi serrati e se si è poi pronti a fare i test molecolari necessari. Aggiungo poi che abbinerei lo screening all’utilizzo di Immuni, sarebbe questo sì un grande risultato”.
Raffaele Vitali