FERMO - Le Marche verso lo screening di massa. Partiranno nelle
prossime settimane i tamponi a tappeto per scovare i positivi
asintomatici. Una mappatura che, nelle intenzioni della Regione,
dovrebbe arginare il contagio e rallentare la terza ondata. «Abbiamo
pensato – spiega il presidente Francesco Acquaroli, da ieri in
quarantena dopo che la moglie è risultata positiva – che, insieme a
tutte le ordinanze e alle tante raccomandazioni, sia importante
sostenere le azioni di prevenzione, attuando una ricerca minuziosa di
tutti quei casi che potrebbero risultare positivi pur essendo
asintomatici, al fine di ridurre gli effetti del virus».
Lo screening sarà gratuito e su base volontaria e coinvolgerà Croce
Rossa e Politecnica, «con cui si sta definendo l’accordo ma che hanno
già dato la propria disponibilità». Si partirà dai Comuni con più di
20mila abitanti, per poi passare agli altri. I test saranno effettuati
con il tampone antigenico rapido. «Sarà fondamentale per la sicurezza
dei nostri concittadini – aggiunge Acquaroli –, per alleviare il peso
nelle strutture sanitarie e per cercare di limitare i danni al settore
economico».
È stato, intanto, siglato l’accordo tra Regione e Federfarma sui test
sierologici che, da qui a poco, si potranno fare anche in farmacia.
«Sarà operativo in pochi giorni – fa sapere il presidente di
Federfarma Marche, Andrea Avitabile –, per far sì che nelle farmacie
che vorranno aderire sia possibile effettuare il test sierologico,
utile per tranquillizzarsi in un momento di generali preoccupazioni
per il contagio da Covid». «Con questa nuova proposta operativa –
aggiunge – ci avviamo a implementare e valorizzare la farmacia dei
servizi che, anche nelle Marche, dovrà essere sperimentata per
dimostrare una crescente vicinanza alla popolazione».
Nebbia fitta, invece, sul fronte vaccini antinfluenzali,
richiestissimi e praticamente introvabili in farmacia. «L'enorme e
anomala richiesta in questo anno tragicamente segnato dal Covid ha
fatto sì che nelle nostre farmacie non sia arrivata neanche una dose»,
denuncia Avitabile. Mentre, l’anno scorso, le farmacie marchigiana
avevano potuto contare su poco meno di 25mila dosi, quest'anno il
discorso è parecchio diverso, «nonostante la Conferenza Stato-Regioni
avesse suggerito di riservare alle farmacie almeno un piccolo
quantitativo, pur considerando la grande richiesta da parte delle
Regioni che hanno intensificato le campagne vaccinali». Ma il tempo
stringe, visto che «la prima metà di dicembre è l'orizzonte temporale
massimo per avere il vaccino per quella fascia di popolazione che non
rientra nelle categorie a rischio, persone che operano nella società e
vogliono essere protette».
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