PORTO SANT’ELPIDIO – I lavori per le scogliere sono in partenza. lo aveva detto il sindaco di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci e così sarà, perché non c’è più tempo da perdere.
Nei prossimi giorni verranno create delle coline di materiali, a fine mese toccherà alle chiatte in mare. Con buona pace di Legambiente che con il circolo elpidiense ha espresso più di un dubbio. Tra l’altro, aspetto che attira ulteriori critiche dagli ambientalisti, il comune concede di nuovo l’uso delle spiagge libere ai balneari come in piena pandemia.
“Basta sapere osservare per accorgersi del notevole ripascimento di ghiaia su tutto il litorale rispetto alla passata stagione. L’ampiezza della spiaggia non dipende da lavori, difese, scogliere ma semplicemente dal moto incessante del mare. Si è avverato il detto marinaro secondo il quale “il mare una volta prende e l’altra volta rilascia”. E allora perché si fanno le scogliere? Oppure le facciamo per quando il mare riprenderà la ghiaia?” chiedono al sindaco i componenti del circolo Belletti.
Che ne hanno un po’ per tutti, Fermo inclusa: “Il mare e l’economia turistica hanno bisogno di altro. Prima di tutto ricordarsi che la spiaggia è un bene ambientale e non la succursale di una discoteca (vedi Jova party) o peggio ancora un cantiere a cielo aperto o un’area fabbricabile”.
Legambiente contesta la scelta tecnica, ma soprattutto il timing: “A stagione iniziata le cose da fare subito sono la pulizia e raccolta differenziata sulle aree pubbliche e in concessione, regolamentazione e contenimento del traffico, accoglienza turistica, rispetto delle norme in materia di gestione privatistica di beni pubblici”.
Di questo ha bisogno Porto sant’Elpidio per gli ambientalisti, oltre che di utensili e stoviglie riciclabili, mobilità dolce e riduzione dei consumi elettrici. “Di certo – concludono – non di montagne di rocce”.