FERMO – Un video che diventa virale. Una scena che in realtà, purtroppo, è abbastanza comune da Fermo a Pesaro, passando per Ancona.
Due ragazze che litigano e arrivano ‘alle mani’. Schiaffi, calci e una delle due che prende l’altra per i capelli, strattonandola con tanta forza da farla cadere a terra davanti all’ingresso del terminal dondero. Attorno a loro, tante altre coetanee, uscite come sempre da scuola e in attesa di prendere un autobus per tornare a casa.
Episodio che ha fatto rumore, anche perché al femminile. Ma i realtà, parlando con i docenti, emerge che le tensioni tra le ragazze, soprattutto del triennio, cresce sempre più. “I maschi sono spesso irrequieti, magari non studiano, ma mantengono una correttezza di fondo. Quando volano i pugni è per motivi futili, può essere davvero una spinta all’uscita da scuola. Ma non c’è di solito premeditazione. Per le ragazza invece – spiega un professore impegnato in progetti laboratoriali contro il disagio giovanile – è diverso. C’è più cattiveria e molto spesso le discussioni nascono per un ragazzo o proprio per diversità di pensiero, anche legata al background cultuale familiare”.
Quello che è chiaro a tutti è che non dovrebbe succedere. “Noi ci proviamo. Durante il covid, grazie a fondi appositi, insieme con la Steat posizionammo una guardia giurata a monitorare i momenti più caldi del terminal, quando più ragazzi si ritrovano. Ma non è una cosa che si può fare fissa. Come non si può chiedere – prosegue l’assessore Mauro torresi – di posizionare pattuglie fisse della polizia municipale, visto che il territorio è grande e le situazioni diverse”.
Tra l’altro cambiano anche gli orari, “non è che le tensioni si creano sempre alle 13 o alle 14. Ci sono i rientri che sono differenti da scuola a scuola” prosegue. L’assessore non vuole sentire parlare di luogo isolato: “Ci sono un bar, il museo, la web radio, la biglietteria della Steat. E poi ci sono telecamere ovunque”.
Il punto è anche l’impotenza di fronte a certi episodi, che quasi sempre hanno protagonisti i minorenni. “Se ci sono le denunce, la questione si complica per i protagonisti, altrimenti resta un episodio condannabile come altri ne accadono. Noi mettiamo a disposizione le telecamere” conclude Torresi.