di Francesca Pasquali
MONTEGIORGIO - Vuole tornare a far girare l’economia, l’ippica fermana. Dopo gli anni difficili peggiorati dal Covid, la voglia di rimettersi in gioco è tanta. All’ippodromo “San Paolo” le corse sono state riaperte al pubblico. Poco distante dall’ovale dove i cavalli si contendono la vittoria, i quindici allievi del corso di mascalcia imparano un mestiere.
Per il secondo anno di fila, l’ippodromo di Montegiorgio ospita il corso per diventare maniscalco. Seicento ore tra teoria e pratica. L’iniziativa, che è finanziata dalla Regione, funziona. «Crea lavoro direttamente, ma anche tramite bandi per la creazione di impresa» sottolinea l’assessore alla Formazione professionale e al Lavoro, Stefano Aguzzi.
I bandi sono quelli per le aree di crisi complessa e non solo. 2,2 milioni per «incoraggiare la creazione di impresa». «Sono arrivate il triplo delle domande che pensavamo di poter finanziare. Perciò, stiamo valutando un rifinanziamento», spiega Aguzzi, per il quale la nascita di nuove imprese, oltre ad arricchire il territorio, «fa emergere il lavoro sommerso».
E si pensa già ad altri corsi. In pole quelli per operatore di maneggio e scuderia e per operatore di regia, «visto che dall’ippodromo sono usciti numerosi cameramen e registi che lavorano regolarmente con televisioni nazionali».
«La collaborazione messa in piedi ci permette di creare percorsi formativi da cui far uscire persone formate e competenti da spendere nel mercato del lavoro», dice il dirigente del settore Istruzione, formazione, orientamento e servizi territoriali per la formazione, Massimo Rocchi. Punta ancora sulla manifattura «la regione più artigiana d’Italia (24,1% di imprese)». Che è al lavoro per una legge sull’artigianato. «Giovedì scorso è stata licenziata dalla Seconda commissione. Prevede 4,6 milioni per il settore» aggiunge il consigliere regionale Marco Marinangeli. «C’è voglia di fare. Dobbiamo essere bravi – prosegue – a coniugare tradizione e innovazione. Sarà la sfida dei prossimi anni».
Un fermento di cui potrebbe beneficiare tutta la provincia, per riportare il mondo dell’ippica ai fasti di un tempo. «Merita la massima attenzione perché, negli anni, ha dato lustro a un’economia importante che ha stabilizzato le condizioni economiche delle famiglie di questa terra», spiega il presidente del Claai (Confederazione libere associazioni artigiane italiane) di Fermo e Ascoli, Maurizio Piergallini che ha raccontato di un’azienda nata vicino all’ippodromo che fa le scarpe ai cavali, producendo zoccoli in titanio e che sta diventando un riferimento del mondo dell’ippica. E chiede «una programmazione diversa e fattiva da parte del settore Formazione professionale e lavoro».
Soddisfatto il sindaco Michele Ortenzi. «Il legame di Montegiorgio con l'ippica – dice – è importantissimo e indissolubile. Auspico che il settore possa tornare trainante come lo è stato fino a qualche anno fa». Tra alti e bassi. Come ricorda Salvatore Mattii, membro del cda della Sma, la società che gestisce il “San Paolo”.
«Abbiamo affrontato la pandemia alla grande. Invece di diminuire, le attività sono aumentate a dismisura, con una media, in inverno, di trecento cavalli sul campo ogni giorno. L’unico problema è stato il protocollo rigidissimo, per cui molta gente non è potuta entrare. Ma adesso abbiamo riaperto al pubblico».