SANT’ELPIDIO A MARE – “Il 16 ottobre del ’68 Tommie Smith e John Carlos sono sul podio dei 200 metri alle Olimpiadi a Città del Messico. Hanno partecipato malgrado molti atleti di colore avessero disertato le olimpiadi per l’assassinio di Martin Luther King. Hanno i pugni alzati, i guanti neri (simbolo del black power), i piedi scalzi (segno di povertà), la testa bassa e una collanina di piccole pietre al collo. Sul secondo gradino di quel podio sale l’australiano Peter Norman, che per solidarietà con i due atleti indossa la coccarda dell’Olympic Project for Human Rights”. Di tutto questo parlerà domani sera (venerdì) in piazza Matteotti Federico Buffa, l’avvocato-giornalista più ascoltato in Italia.
È il primo appuntamento della stagione teatrale estiva: “Per noi è coraggio, andare contro corrente, determinazione. Tutti gli spettacoli scelti insieme alla giunta vogliono testimoniare la forza che ognuno di noi ha dovuto impiegare per superare questo periodo molto complesso" commenta il sindaco Alessio Terrenzi che ha condiviso il programma con l'ex assessora Giulia Ciarapica e la collega Gioia Corvaro.
Buffa, volto di Sky Sport, porta in scena, accompagnato dal pianista Alessandro Nidi, "Due pugni guantati di nero" e di quel podio in cui non c’erano due neri e un bianco a chiedere rispetto e giustizia, ma tre esseri umani. Biglietti a 20 euro. Il secondo spettacolo si tiene il 9 luglio, sempre in piazza Matteotti: Malmat del Circo El Grito, rivelazione degli ultimi anni e “compagnia tra le più immaginifiche” secondo il Corriere Della Sera.
Prima, però, due appuntamenti con il mondo dello sport: sul palco, sabato alle 1830 e domenica alle 2130, saliranno sul palco dei grandi atleti: sabato due ex calciatori come Totò Schillaci e Moreno Torricelli, intervistati dalla giornalista elpidiense Marisa Colibazzi. E poi domenica le pallavoliste Maurizia Cacciatori e Rachele Sangiuliano che l'assessore Alessio Pignotti ha affidato sempre alle domande della Colibazzi.
Il grande teatro riprende a fine mese, il 31 luglio, con il giornalista Andrea Scanzi e il suo ‘E pensare che c’era Giorgio Gaber’ in cui analizza le cifre del grande cantautore e intellettuale: la presenza scenica, la mimica, la lucidità profetica, il coraggio e l’avere anticipato così drammaticamente i tempi.