di Francesca Pasquali
FERMO - Santa Petronilla come Lido Tre Archi? Non scherziamo. A sottolineare che il quartiere in questi giorni sotto i riflettori per il degrado denunciato da alcuni residenti non ha niente a che vedere con l'altro è il comitato Corta.
Per il presidente Gabriele Voltattorni, «Santa Petronilla è stato concepito come un quartiere “popolare” e presenta tutti i problemi tipici dei quartieri popolosi e popolari, soprattutto per quel che riguarda le fasce adolescenziali».
Il riferimento è al gruppo di ragazzini, quasi tutti del posto, italiani e stranieri, maggiorenni e minorenni, che infastidiscono i residenti e se ne vanno in giro a far danni. «Una baby-gang, per quanto pericolosa, non è certo paragonabile alla situazione di degrado presente a Lido Tre Archi», spiega Voltattorni. Per il quale «considerare Santa Petronilla come il “Bronx” di Fermo è in contraddizione con la proposta effettuata dalla Lega di acquistare parte degli appartamenti di Lido Tre Archi per destinarli all'edilizia popolare», perché «da una parte si riconosce la problematicità di confinare le fasce meno abbienti in quartieri predeterminati, dall’altra la si presenta come una soluzione».
Senza senso, per il comitato, pure la richiesta di alcuni residenti di Santa Petronilla di aumentare la videosorveglianza, che farebbero solo «entrare Fermo nel guinness dei primati come la città con il maggior numero di telecamere pro capite», senza risolvere il problema. Di più. Incrementare la videosorveglianza, per il comitato, «avrebbe poco senso visto che le maggiori lamentele sono legate allo stato di abbandono di strutture e servizi di competenza del Comune». Mentre «appare evidente come alcune periferie hanno visto un progressivo abbandono da parte dell’amministrazione comunale, soprattutto per quanto riguarda i servizi sociosanitari e il presidio del territorio».