FERMO – E così, anche questo 75esimo Festival di Sanremo è finito. A dominare i voti è stato Olly, che ha incassato il lungo applauso dell’Ariston, scioccato pochi minuti prima dalla classifica inaspettata che ha visto Giorgia al settimo posto (per la cronaca marcheinfinite.it dall’inviato marchigiano Stefano Fabrizi).
Ma Sanremo è stato anche altro. Per le Marche di certo una vetrina, frutto di un accordo con la città che ha visto per il secondo anno la regione protagonista a Villa Ormond. Un angolo di Sanremo che è diventato marchigiano, con i cantanti che entravano e uscivano dopo aver gustato un pezzetto di Marche, che fosse un ciauscolo o un pecorino.
A questo si è accompagnato un progetto di incoming di stampa e influencer francesi realizzato dalla Camera di Commercio delle Marche insieme con quella di Nizza. Obiettivo intercettare buyer e turisti del settore food & wine con i responsabili del Consorzio di Tutela Vini Piceni e del Consorzio di Tutela e Valorizzazione dell'Oliva Ascolana del Piceno DOP. Immancabile il tartufo di Amandola.
Ma queto non bastava a Gino Sabatini e Massimiliano Polacco, i due vertici camerali che hanno seguito tutta la kermesse, volevano di più per i vari territori. E così il Fermano ha avuto la possibilità di conquistare quantomeno gli occhi dei tanti appassionati di musica che hanno riempito le strade del festival con i costumi e le bandiere colorate delle varie rievocazioni storiche.
Hanno sfilato la Cavalcata dell’Assunta di Fermo, il Torneo Cavalleresco Castel Clementino di Servigliano, La Contesa del Secchio di Sant’Elpidio a Mare. Ma non solo, perché a conquistare tuti sono state le due maxi mascotte del Festival Internazionale dei Ragazzi di Porto Sant’Elpidio e il folklore di Ortezzano e degli Ortensia Folk.
Immancabile anche l’uscita sul terrazzino che ha permesso ai politici, in testa il sindaco Calcinaro, di ammirare il mondo della musica italiana dall’alto e di mostrarsi. Anche questo è stato Sanremo, un festival che ha inchiodato milioni di spettatori dul palco, un festival che molti avrebbero voluto più marchigiano grazie a Tamberi, chiamato sul paco da Jovanotti, ma uscito di scena senza nominare la sua regione. Polemiche, come sempre, ma alla fine ‘sono solo canzonette0 come dirette il celebrato Bennato (foto Ansa.it).