di Raffaele Vitali
FERMO – Il nuovo decreto del governo Draghi è chiaro: i sanitari che non si vaccinano vanno spostati, anche demansionati, o, se non è possibile, sospesi senza stipendio.
Una scelta dura che trova pienamente d’accordo il prefetto di Fermo, Vincenza Filippi: “Doveroso vaccinarsi. Se uno ha una visione di ricerca e scienza e poi non ci crede è contraddittorio e dannoso. Anche perché poi c’è il rischio di fare danni, come successo in altre zone d’Italia, mettendo a rischio i soggetti più fragili. Non mi sembra un segnale etico da parte di un medico il dire no al vaccino. Meno male che ora c’è la norma”.
Il punto è che spetta alle Asur applicarla e quindi al direttore dell’Area vasta 4, Licio Livini, che domani ha una riunione a livello regionale con gli altri direttori: “Noi seguiremo la norma e faremo quello che prevede. Brutto trovarsi in questa situazione, mi aspettavo che il personale sanitario non avesse dubbi di nessun tipo. Un sanitario non vaccinato apre a una serie di problemi”.
E allora? “Un medico davanti a una boccetta di vaccino devo solo pensare ‘ora lo uso’. Comunque – prosegue il direttore - prima di sospenderli li richiameremo tutti: Mi dà fastidio l’atto di punizione e costrizione. Ci riproveremo con le 70 persone che a oggi non l’hanno accettato. Non sembrano tanti, ma è un segnale pesante per il sistema averne all'interno”.
Poi, se arriveranno le sospensioni il sistema andrà in difficoltà, “ma di certo è inaccettabile andare avanti mettendo a rischio le persone” conclude il prefetto Filippi (nella foto il giorno della prima vaccinazione di medici al Murri, ndr).