MARCHE - Sono 351 gli operatori sanitari marchigiani in quarantena. Il dato fermano è quello più confortante (19). Quello anconetano (162) il più preoccupante. L’Area Vasta 4 ha comunicato oggi la positività di un medico e di un infermiere del “Murri”. A inizio mese era risultato positivo un altro medico.
I focolai scoppiati nell’ospedale di San Benedetto, a metà mese, e di Torrette, in questi giorni, richiamano alla mente quanto accaduto al "Murri" durante la prima ondata della pandemia. Situazioni che mettono sotto pressione gli ospedali marchigiani che, ogni giorno, rischiano di “sporcarsi”.
«È ormai indispensabile procedere subito a individuare sui territori alcuni ospedali da destinare all’assistenza di pazienti Covid e altri da mantenere “puliti”, nei quali proseguire con l’assistenza delle altre patologie». A parlare è Leo Mencarelli, segretario Asur di Anaao Assomed Marche, che si fa portavoce di un malessere diffuso tra i sanitari marchigiani.
Il sindacato di medici e dirigenti sanitari segnala «alcune criticità marcate». Il riferimento è agli ospedali di San Benedetto e Ascoli «che già risentono di questa situazione critica per mancanza di decisioni chiare e tempestive», ma anche a quello di Fermo.
Da qui la richiesta di far entrare in gioco altre strutture. «Questa soluzione – spiega Mencarelli – consentirebbe di diminuire le possibilità di diffusione del contagio all’interno degli ospedali, sia per il personale che per i pazienti». E si arriva al nodo personale. Il Covid Hospital di Civitanova ne sa qualcosa. Le strutture, tra riconvertite e inutilizzate, certo non mancano. A mancare sono medici e infermieri con cui riempirle. A riguardo, il sindacato propone «di chiederne la disponibilità volontaria, opportunamente incentivata».
«I colleghi che si sono prestati in primavera, mettendosi a disposizione – ricorda Mencarelli –, hanno ricevuto mille euro lordi dopo sei mesi. È chiaro che, se si parla di incentivazione, la contribuzione non può essere così risibile». Ad oggi, nelle Marche, ci sono 8.800 persone in quarantena. Cifra destinata a crescere con l’aumento dei contagi.
Il rischio è ritrovarsi come ad aprile, quando i positivi che non avevano un altro posto dove stare, non hanno potuto fare altro che restare a casa, col rischio di contagiare i famigliari, Anaao Assomed Marche propone, perciò, di coinvolgere gli alberghi, «per allocare temporaneamente i pazienti, così da non contagiare anche i familiari» e «l’assunzione straordinaria di medici e infermieri per potenziare le Usca».
«Abbiamo bisogno – chiosa Mencarelli – di tutto il personale possibile, ricorrendo anche ai neolaureati in formazione specialistica».
f.pas.