di Chiara Fermani
FALERONE - Inaugurato nel 2015, il giovanissimo Centro Medico Acanto, affiancato da un'attrezzatissima palestra nella stessa sede, vanta oggi i migliori specialisti, dalla cardiologia alla gastroenterologia, con un bacino d'utenza di circa 50.000 persone, anche da fuori provincia. Ne parliamo con uno dei soci della struttura, Matteo Colibazzi, direttore tecnico della palestra e responsabile dei rapporti con gli specialisti.
Matteo, quasi sei anni dall'apertura di Acanto, com'è cresciuto il centro medico in questi anni e quali gli obiettivi raggiunti?
“L'obiettivo era quello di creare una struttura nella quale il paziente poteva essere seguito a 360°, dal movimento, alla nutrizione, alla prevenzione, fino alle visite specialistiche di cui necessita.
In questo siamo ampiamente riusciti, mano a mano sempre più specialisti si sono uniti al nostro progetto, arrivando oggi a più di 45 specialisti, tra i più stimati, provenienti dalle strutture ospedaliere di Ancona, Fermo e Macerata”.
Voi vi occupate molto del settore medico sportivo, che nell'ultimo periodo ha sicuramente avuto una battuta d'arresto, cosa invece si è incrementato durante la pandemia Covid?
“Anche se nell'ultimo anno l'attività sportiva ha avuto uno stop, noi possiamo dire di esserci fatti conoscere e cresciuti con le visite medico sportive, raggiungendo le 6000 annuali. Ora siamo fermi in quel settore, ma abbiamo molto di incrementato le visite specialistiche, in particolare pneumologiche e cardiologiche. Sulla cardiologia stiamo puntando molto, abbracciando con una varietà di specialisti, anche la cardiologia pediatrica e quella legata alle varie forme di ictus”.
Per gli ambulatori privati questo è un “buon” momento per espandersi, visto che le strutture sanitarie sono sature di pazienti Covid e con lunghe liste d'attesa?
“Non siamo qui per sostituirci alle strutture ospedaliere, ma per venire incontro ai nostri pazienti, che con un'offerta ampia, un ambiente sicuro che rispetta tutti i protocolli di sicurezza, prezzi accessibili e tempi di attesa ridotti, possono ricorrere alla professionalità del nostro centro medico, anche al fine di ridurre, specie in questo momento, l'accesso agli ospedali, qualora non sia strettamente necessario”.
Il Centro medico Acanto nasce anche con un'offerta di servizio infermieristico a domicilio. In questo periodo è stato sospeso?
“Al contrario, è stato incrementato vista l'impossibilità a spostarsi, specie per i soggetti più fragili, abbiamo una richiesta sempre crescente che stiamo cercando di fronteggiare con professionalità e sicurezza. I nostri infermieri sono attivi anche qui in sede, qualora ci fosse bisogno di qualche medicazione o pronto intervento per il quale non sia strettamente necessario recarsi al pronto soccorso. Siamo sempre in contatto con i nostri specialisti anche se non sono in sede, in modo che possano refertare in tempi brevi anche un ECG fatto con una certa urgenza”.
Qual è il vero punto di forza della struttura, su cosa puntate maggiormente?
“Siamo nati e vogliamo mantenere la caratteristica di essere una struttura che pensa in grande, per quanto riguarda la professionalità e la qualità del servizio, ma conservando sempre il lato umano, la vicinanza al paziente per noi è alla base di tutto. I soci fondatori di Acanto, vivono i rapporti con i pazienti e si occupano di migliorare la struttura costantemente, non c'è qualcuno che gestisce al posto nostro. E questo è molto importante per creare empatia e fiducia, non solo con i pazienti, ma anche con gli specialisti che collaborano con noi che spesso, per accontentare un paziente in più, ci offrono la loro disponibilità anche fuori dall'orario concordato”.