FERMO – La sanità di Fermo? Per il consigliere regionale Cesetti c’è poco da stare allegri: “Dall’insediamento della giunta Acquaroli, la situazione della sanità fermana è drammaticamente peggiorata nel silenzio accondiscendente del sindaco di Fermo, nonché presidente della Conferenza dei Sindaci, Paolo Calcinaro”.
Se invece si ascolta il direttore generale dell’Ast, Roberto Grinta, e l’assessore regionale Saltamartini, è tutto a posto: “Si è riunito il gruppo di lavoro che segue i due nuovi ospedali e sono stati definiti passaggi tecnici molto importanti. Per l’ospedale di Amandola abbiamo già avviato l'iter propedeutico all'acquisto di una Tac (entro marzo/aprile), due Diagnostiche Rx, due Ecografi, un Ortopantomografo, i "testa letto", la cucina, la mensa e la hall per l'entrata principale dell'ospedale. Il tutto per un importo complessivo di circa 1,5 milioni di euro. Le procedure per gare di acquisto sono in fase di realizzazione” precisa l’Ast di Fermo.
Una notizia che no basta a Cesetti: “Mancano stanziamenti per gli arredi e le strumentazioni per il nuovo ospedale di Fermo. E poi c’è il presente che vede liste d’attesa sempre più lunghe, la mancata assunzione del personale necessario a garantire le prestazioni, incluse quelle urgenti come le visite oncologiche (l’Ast ha promesso di intervenire a breve, leggi), e il mancato sviluppo della medicina del territorio e l’aumento della mobilità passiva”.
Una visione discordante da quella di Filippo Saltamartini, che invece ribadisce come Fermo sia al centro delle attenzioni: “Il nuovo ospedale di Fermo e il plesso ospedaliero di Amandola sono strutture su cui la Regione ha investito risorse importanti, al fine di garantire appropriatezza, professionalità e prossimità dei servizi sanitari. In particolare Amandola sarà un ospedale di zona disagiata con attività di emergenza-urgenza per rispondere alle emergenze delle zone interne, gravate dall’isolamento e dalle profonde ferite del sisma”.