La situazione del sistema sanitario della piccola provincia di Fermo è in un limbo. Che a dire il vero punta più verso gli inferi che il cielo. Ma questo lo capiremo a breve. Quello che è più grave è che non se ne rendono conto i sindaci. Qui non è questione di colore politico, non è destra o sinistra e questo lo dovrebbero capire ancora di più i tanti paladini del civismo che hanno magliette multicolore.
E invece, nel silenzio si assiste alla chiusura dei punti vaccinali sul territorio. Nella fase in cui bisogna riuscire a intercettare i più dubbiosi, quelli che ‘ma ti pare che poi vado a Fermo’, l’Area Vasta 4 del direttore Roberto Grinta decide di centralizzare tutto su Fermo, tra l’altro riducendo anche gli orari. Interessa a qualcuno? I sindaci della Valdaso anziché obiettare, hanno detto grazie. E così via.
Si decidono nuove equipe territoriali con medici specialisti da inviare in provincia e Fermo. Unica realtà con un solo ospedale, ottiene il gruppo più piccolo. Ma come, se si vuole potenziare il territorio, forse bisogna partire da dove c’è meno capillarità di cure? E anche qui, silenzio.
Però, tutti presenti quando si tratta di inaugurazioni. Che poi, cosa stiamo inaugurando davvero? Dei letti di terapia intensiva finanziati dal governo, con lavori avviati e appaltati da mesi. Tra l’altro una parte. E ora inaugurazione della residenza sanitaria di Porto San Giorgio. Ma inaugurazione di che? È stata chiusa per il periodo Covid per rispondere all’emergenza, tale era e tale è. Anche se la restituiscono con le pareti imbiancate, qualche porta rinnovata e l’area verde esterna ripulita. Ma di certo non con la piscina riabilitativa attesa da anni e neppure con il personale atteso.
Bastano due nastri e due passaggi dell’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, per far dire che va tutto bene? Non sarebbe il caso di parlare dei cardiologi che non ci sono, della carenza di personale al Pronto soccorso, del fatto che dal Murri nessuno è più autorizzato a parlare, primari inclusi, se non si passa prima per la direzione? Qualcosa non va, anche se speriamo tutti che vada sempre meglio.
Ma i sindaci possono accontentarsi di speranze? Forse è il caso di chiedere, come fa Terrenzi di Sant’Elpidio a Mare per la Potes lasciata senza medico, ma soprattutto di farsi sentire. Per il bene comune, non certo di una parte. Questa sì che sarebbe un’azione civica.
Raffaele Vitali, direttore www.laprovinciadifermo.com