FERMO – Ma qual è il vero futuro della sanità fermana? “Giungono notizie contraddittorie” spiega Paolo Nicolai, consigliere comunale di Fermo, quota Pd.
“Penso al robot. Dato per certo, con tanto di investimento a Fermo, e ora finito in mezzo a un gioco delle parti”. Poi c’è emodinamica, uno strumento che Nicolai riconosce essere stato chiesto con forza dal sindaco Paolo Calcinaro e dall’ex assessore regionale Fabrizio Cesetti: “Viene messa in discussione partendo proprio dalla riorganizzazione del reparto di cardiologia del Murri già fortemente indebolito. Mancano prospettive di investimento su personale e tecnologia”.
E poi l’assenza del primario Dmo, ovvero la direzione medica. Perché se è vero che il Pronto soccorso nelle ultime settimane sembra aver migliorato i suoi tempi di risposta, è stato uno dei primi impegni del neo direttore Roberto Grinta, “è pur vero che mancando personale si fatica a garantire le cure dei pazienti, mettendo in difficoltà lo stesso personale ospedaliero”.
Nicolai chiede alla politica si svegliarsi politica che significa attenzione alla città e quindi al cittadino. “Non basta sentir dire ‘potenzieremo le strutture territoriali’ soprattutto quando le indicazioni del governo stabiliscono parametri molto chiari. Il nuovo ospedale di Fermo, finanziato e voluto dalla giunta Ceriscioli, sta prendendo forma ma non vorremmo che ci sia la volontà politica di svuotarlo con azioni di depauperamento dei servizi in favore di altre province. A oggi ogni annuncio è legato ad azioni della precedente amministrazione, politica e sanitaria, per cui vorremmo sapere di più su cosa l’assessore Saltamartini vuole fare per il Fermano”.
Per questo, Nicolai chiama in causa il sindaco Calcinaro: “Come presidente della conferenza dei sindaci e massima autorità istituzionale e politica provinciale in materia di sanità, deve prendere in mano la situazione interfacciandosi anche con la sua IV commissione consiliare ed elaborando un documento ampiamente condiviso da presentare in un consiglio comunale aperto a Fermo, rispettando ovviamente le misure di sicurezza legate all’emergenza Covid”.
r.vit.