di Raffaele Vitali
FERMO – Uniti e compatti, in realtà mancava la Uil, i sindacati del mondo sanitario di Fermo mandano il loro chiaro messaggio pre natalizio. “Un anno dopo siamo ancora qui. La buona notizia è che l’azienda, dopo lunghe pressioni, ha rinnovato i contratti di 70 dipendenti in scadenza. Resta la situazione critica”.
La dotazione organica sottostimata, “considerando i nuovi servizi attivati”, e il rapporto tra residenti e personale sanitario “con Fermo svantaggiata rispetto alle altre realtà marchigiane (1/267 residenti contro 1/211 di Ascoli)” sono i punti di partenza dell’analisi implacabile del segretario regionale Cisl FP, Giuseppe Donati che parla insieme con i colleghi di Fp Cgil, Nursing Up e Nursind.
Sono 652 gli infermieri oggi autorizzati nell’Ast, “ma da stime realistiche dovremmo averne almeno 700”. E rispetto ai 132 Oss autorizzati, ne servirebbero almeno 150. “E poi abbiamo una età media che cresce: 49 anni per infermieri e 51 anni per gli Oss. E poi il 30% di personale tra limitazioni, aspettative e 104. Quindi, i numeri reali sono lontani dalla necessità”. Quello che chiedono sono investimenti straordinari.
Servizi
È partita emodinamica, “ma senza risorse”. Eppure le sedute potrebbero passare da due a tre a settimana “ma non abbiamo né infermieri né tecnici di radiologia, che sono tre in meno rispetto alla pianta organica”. Quindi, liste di attesa e necessità senza risposta.
Tra inizio 2024 e settembre la differenza di personale è stata di 4 infermieri, “un numero che dimostra l’eroismo del personale che ha permesso le ferie ai colleghi senza una vera implementazione”. Per gli Oss ancora peggio: “L’Ast aveva promesso di assumermene 4 e invece niente, per cui meno possibilità di recupero e di diritti garantiti per una figura sempre più fondamentale che poi ricade sull’infermiere”.
Tecnici di laboratorio e radiologia sono in differenza. “Ma Fermo dovrebbe svolgere il concorso per tutte le Marche. Perché non viene organizzato? C’è sempre un’altra priorità, che sia un primario o qualcosa. E così tutti in difficoltà”.
Il territorio
“Doveva essere rafforzato, secondo il piano sanitario, ma non prendiamoci in giro. Manca un vero investimento sugli ospedali di comunità e sull’infermiere di famiglia. Fermo, ma anche altre Ast, sono molto in ritardo. Anche qui, senza risorse dove andiamo?”.
I nuovi ospedali
“Parliamo di Amandola che verrà inaugurato tra due giorni. Ma tra agosto 2025 e inizio 2026 potrebbe aprire anche Campiglione. Rabbrividiamo col pensiero che con questo quadro affronteremo l’apertura di due nuovi ospedali” prosegue Donati a nome di tuti i colleghi di categoria.
L’ospedale di Amandola per i sindacati è però una vera conquista. “Ma ci dispiace non sapere cosa verrà davvero messo dentro. Ben vengano le mura, era dovuto. Da dichiarazioni stampa, perché l’Ast di Fermo non ci comunica nulla in via ufficiale, che verranno assunti 24 medici e poi dieci infermieri e sei Oss. Ma nessuno può pensare che un ospedale con 80 posti letto possa vivere con quei numeri”.
Stime realistiche
Ad Amandola sono previsti due moduli di Rsa, lungodegenza, medicina per acuti, pronto soccorso: “Minimo servono 30 infermieri e 20 Oss in più, oggi ci sono 32 infermieri, 1 Os, 2 tecnici e 4 tecnici di radiologia. Quindi, serve fare quello che chiediamo da mesi: abbiamo 20 domande di persone che vogliono andare volontariamente ad Amandola, ma la graduatoria non va avanti” tuonano i sindacati che chiedono un nuovo piano di fabbisogno per l’Ast.
Grinta avrebbe chiarito ai sindacalisti “che non ha avuto risposte sull’ampliamento della dotazione organica. Noi chiediamo un confronto vero, altrimenti finita la festa di sabato cosa accadrà ad Amandola? Vedremo dopo l’arrivo del primario. Di certo bisogna dare un vero senso ai 33milini investiti, andiamo oltre lo spot”.
La classificazione è ospedale per acuti in zona disagiata, il che prevede anche una chirurgia ridotta e un pronto soccorso, “ma oggi c’è un punto di primo intervento. Quindi servirà personale medico specialistico e una serie di servizi collegati, h24 come laboratorio analisi, chirurgia, ortopedia e radiologia. Ma è così? Sappiamo che già i pronto soccorso attivi sono in difficoltà, come tutto il sistema Murri che è sotto organico”.
Liste attesa
Categoria B e C in attesa per la chirurgia ci sono 394 pazienti, per urologia 471 persone. “Diminuendo le sedute operatorie, si lavora solo su chirurgia oncologica e quelle di categoria A”. E così aumenta la mobilità passiva o la forza del privato o peggio non si curano con un lento deterioramento della patologia. Noi alla Giunta regionale offriamo riflessione e aiuto, nessuno è contro. Ma serve un vero ascolto” prosegue Michael Egidi della Cgil.
Infermieri
Carichi di lavoro insopportabili, stipendio inadeguato e le 150 ore mensili che diventano 200-250. “Rinunce di ferie, richiami in servizio mentre sono in riposo, questo porta ad avere una situazione insopportabile anche a livello familiare. Questo peggiora il lavoro in ospedale” ribadiscono Nursind e Nursing Up.
Il 9 dicembre è uscito un semplice avviso per la formazione obbligatoria in cui l’azienda esorta gli infermieri a fare un corso sulla cybersecurity. Su 143 posti l’hanno seguito in 43, perché oltre a fare doppi turni e richiami, dovrebbero trovare il tempo per formarsi nel tempo libero. “E poi peggiora il clima e si rischiano aggressioni, come ieri a Montegiorgio. Chi lavora nel pronto soccorso di Fermo è stressato. Rischio di dare cure meno adeguate. Se infermiere teso e stressato, ci rimettono tutti”.
Nelal foto Stefano Naclerio, Rsu Cgil. Gianluca de Paoli, Nursind, Meri Vecchi, Nursind Rsu. Michael Egidi, Cgil Fp. Giuseppe Donati comitato reggenza Cisl Fp, Anna Donataccio Nursing Up Fermo, Natascia Campanella, Rsu Cisl e Marco Monaldi Rsu Cisl.